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Le ciliegie in Italia sono diventate un caso: cosa sta succedendo

Cosa sta succedendo con le ciliegie in Italia e perché sono diventate un caso: tutto quello che c'è da sapere sul motivo per cui ora costano così tanto

ciliegie

L’aumento del costo di benzina e gasolio, uniti al caldo record di questi ultimi giorni di maggio, si fa sentire anche sul carrello della spesa, in particolare su frutta e verdura: le ciliegie, in particolare, hanno raggiunto in questi giorni prezzi da record, e a Milano vengono vendute a quasi 18 euro al chilo.

La denuncia arriva da Coldiretti Puglia, che sottolinea come nel capoluogo lombardo le ciliegie della varietà Ferrovia, una delle più pregiate, siano vendute nei negozi a 17.90 euro al chilo mentre il produttore riceve, per la stessa quantità tra 1,80 e 3 euro. E casi simili sono stati registrati in altre città italiane, in particolare quelle delle nord, tanto da spingere Coldiretti ad aprire un filo diretto con i consumatori per segnalarli.

Perché il costo delle ciliegie aumenta così tanto

I problemi del comparto sono vari e numerosi: da un lato l’aumento dei costi di produzione e del carburante per il trasporto su strada, dall’altro le temperature che superano i 30 gradi e la penuria di lavoratori nei campi: “All’agricoltura pugliese servono almeno 15mila lavoratori stagionali per garantire le campagne di raccolta estive di frutta e verdura – fanno sapere da Coldiretti Puglia – il grande caldo accelera la maturazione nei campi e rende ancora più urgente far fronte alla carenza di manodopera, che si fa sentire in maniera forte nei campi in Puglia nella raccolta delle ciliegie”.

A preoccupare il settore ortofrutticolo in Puglia è, come detto, anche il forte incremento dei costi di produzione, spinto dalla guerra in Ucraina, con aumenti medi per gli agricoltori del +51% e rincari che vanno da +170% per i fertilizzanti a +129% per il gasolio agricolo per le raccolte, fino a 15% per i prodotti fitosanitari, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Crea. A questo si aggiungono gli aumenti per i trasporti fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono la plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), la carta per bollini ed etichette (+35%) e il cartone ondulato per le cassette (+60%). Stesso trend di rincari per le cassette in legno (+60%). Aumenti che si riflettono a valanga sul carrello della spesa.

Italia eccellenza nella produzione di ciliegie

L’Italia è il principale produttore di ciliegie dell’Unione Europea con quasi 30mila ettari coltivati situati per il 62% in Puglia, seguita da Campania, Emilia-Romagna, Veneto e Lazio. Turchia, Cile, Stati Uniti, Uzbekistan, Spagna e Italia sono i principali produttori mondiali su una superficie complessiva di oltre 225 mila ettari.

Sul fronte delle varietà locali, le prime ciliegie a essere raccolte sono quelle della varietà Bigarreau, seguite da Ferrovia, varietà tipica della Puglia, per poi passare progressivamente alle varietà più tardive. Eccellenze la cui produzione è a serio rischio a causa dell’aumento dei costi e dei cambiamenti climatici. Eppure l’ortofrutta è la prima voce di spesa degli italiani, per una media di oltre 105 euro al mese e un quantitativo totale di circa 5,9 milioni di tonnellate vendute lo scorso anno.

“La produzione di frutta estiva quest’anno in Italia è stimata in aumento rispetto alla disastrosa annata dello scorso anno, ma ancora inferiore alle potenzialità – conclude Coldiretti – L’anticipo del grande caldo ha portato con sé in alcune aree l’invasione di cimici asiatiche, l’insetto killer dei campi che ha colpito frutti prossimi alla raccolta, dalle ciliegie alle pesche con danni incalcolabili”.