Capitale della Cultura 2024: annunciate le città finaliste
Le 10 finaliste per l’edizione 2024 della Capitale Italiana della Cultura sono state annunciate dal ministero della Cultura. Le città selezionate saranno audite, in video-conferenza, il 3 e 4 marzo 2022 dalla Giuria presieduta da Silvia Calandrelli, che poi indicherà al ministro della Cultura Dario Franceschini la candidatura ritenuta più idonea.
Capitale della Cultura 2024: quali sono le città finaliste
Le 10 città finaliste che si contenderanno il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024 sono, in ordine alfabetico, Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza.
I primi commenti ufficiali non sono tardati ad arrivare. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha scritto su ‘Twitter’: “C’è anche il Tigullio tra le dieci finaliste per il titolo di Capitale della Cultura 2024. Un riconoscimento importante del grande patrimonio culturale del territorio e di tutta la Liguria: grazie a chi ha creduto fin dall’inizio in questo ambizioso progetto. Forza Tigullio!”.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, sullo stesso social network, ha scritto: “CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2024: VICENZA E CHIOGGIA NELLA TOP10, PER LA PRIMA VOLTA DUE VENETE! Da oggi è ufficiale: Vicenza e Chioggia sono nella rosa delle 10 città finaliste come Capitale italiana della Cultura 2024. #orgoglioveneto”.
Questo il commento su ‘Twitter’ del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: “Chioggia è tra le dieci città finaliste per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024! Un primo importante traguardo, segno di speranza e rilancio per tutte le categorie economiche, per il settore culturale e per tutto il territorio della Città Metropolitana di Venezia”.
Capitale della Cultura 2024: tutte le città candidate
In aggiunta alle 10 città finaliste, erano candidate per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024 anche altre 14 città: si tratta di Ala (TN), Aliano (MT), Asolo (TV), Burgio (AG), Capistrano (VV), Cittadella (PD), Conversano (BA), Diamante (CS), Gioia dei Marsi (AQ), La Maddalena (SS), Pordenone, Saluzzo (CN), Unione Comuni Montani Amiata Grossetana (Gr) e Vinci (FI).
La storia del titolo di Capitale Italiana della Cultura
L’idea di dar vita al titolo di Capitale Italiana della Cultura è nata durante l’iter che ha portato alla scelta di Matera come Capitale Europea della Cultura 2019. Le 6 città finaliste avevano presentato dei dossier di ottima fattura per impegno, creatività e qualità e così il Governo italiano aveva deciso di proclamare le altre 5 città, ossia Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, Capitali Italiane della Cultura 2015.
Contestualmente a quella decisione, è stata anche aperta una selezione per individuare, a partire dall’anno successivo, cioè il 2016, la nuova Capitale Italiana della Cultura. Nel 2016 il riconoscimento è andato alla città di Mantova. Sono seguite, poi, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma nel 2020 (titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza coronavirus), Procida per il 2022 e Bergamo e Brescia per il 2023.
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