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Il caffè itinerante lo si trova a Napoli

Si chiama "Don Cafè. Street art coffee" ed è il progetto di un bar itinerante, realizzato da un giovane napoletano

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Mettete un cargo-bike su cui è stato montato sapientemente un fornello a gas con tanto di macchinetta per il caffè e immaginate di vederlo tra le vie del capoluogo della Campania.

Se si è in giro per le tipiche stradine dell’incantevole città di Napoli, potrà ben presto capitare di imbattersi in un “caffè itinerante”. Ad accogliere i passanti, con la sua idea semplice, ma allo stesso tempo originale, c’è Giuseppe Schisano, classe 1993, un giovane che con caparbietà e volontà, è riuscito a realizzare un sogno da tanto tempo racchiuso in un cassetto.

Nasce così questa idea suggestiva che ha trovato i finanziamenti adeguati per essere realizzata: su una bicicletta con pedalata assistita e con fornello annesso, viene preparata una tazza di buon caffè usando la cuccuma, ovvero la tipica caffettiera napoletana. E ad accompagnarla c’è un altro dolce tipico, la sfogliatella. Una piccola pausa dolce che allieterà le giornate di coloro che passeggiano indisturbati nel mezzo del meraviglioso panorama offerto gratuitamente da Napoli.

La città maestra per eccellenza per le note calde e inconfondibili del caffè, lascia spazio a un progetto di un giovane napoletano proveniente dai Quartieri spagnoli. Si chiama “Don Cafè. Street art coffee” ed è stato possibile grazie al “Prestito della speranza” della Caritas per un totale di 13.000€. L’entusiasmo e la tenacia di Giuseppe sono qualità che sono state premiate così come lo è stato il lungo lavoro affrontato e che lo ha portato finalmente a coronare questo sogno di imprenditore. Un percorso lungo tre anni e iniziato quando nel 2016, Giuseppe si rivolge all’Associazione “If Imparare-Fare” presentando il suo progetto di bar itinerante.

E dopo aver superato l’enorme trafila burocratica e amministrativa, il progetto di Giuseppe vede la luce. Mancano infatti solo le ultime pratiche per l’autorizzazione a intraprendere questo lavoro da imprenditore e Giuseppe potrà ben presto mettersi dietro i fornelli del suo bar itinerante.

L’idea del giovane napoletano è stata possibile grazie anche all’imprenditore Michele Maresca e all’Associazione Volontari Bancari per le iniziative nel sociale. Decisivo il contributo dell’Associazione “If Imparare-Fare” e dove il presidente ha così commentato: “Sosteniamo coloro che lavorano onestamente in condizioni drammatiche e che hanno il sogno di aprire un’attività propria, da soli o con i loro amici. Penso da tempo che queste persone siano una risorsa straordinaria per Napoli e per l’Italia, perché possono portare a innovazioni vere, perché sono agenti di potenziale sviluppo locale nelle aree più difficili della nostra lunga crisi, perché vogliono aiutare se stessi e crescere come persone. Giuseppe è la testimonianza che tutto questo è possibile”.

Qualcosa di simile esiste anche a Milano: si chiama l’Americano che amava le brioche. Si tratta di un “bar” molto particolare che, grazie a una bicicletta, si muove per il capoluogo lombardo proponendo caffè americano, espresso, tè e l’immancabile brioche della colazione all’italiana. E questo format, ideato da Daniele Paino e Marianna De Palma pare che si trasformerà presto anche in un locale.

Milano americano che amava le brioche