Il caffè più buono d'Italia? Si beve a Napoli
A Napoli, in piazza Trieste e Trento, c'è il caffè più buono del nostro Paese. Scopriamo il perché
Se desiderate bere il caffè più buono d’Italia allora non potete non passare per il Bar del professore, in piazza Trieste e Trento, a Napoli.
Questo caffè ha una marcia in più ed è noto in tutto il mondo. Non esiste vip – da Andrea Bocelli ad Albano, da Valeria Marini a Eros Ramazzotti – oppure uomo di Stato – da Cossiga a Scalfaro, da Ciampi a Napolitano – che non abbia fatto tappa nel locale prima di ripartire dal capoluogo partenopeo, per sorseggiare questo particolarissimo caffè.
Una bevanda unica nel suo genere, originale, sana, che si differenzia da tutte le altre miscele degustabili nel nostro Paese. Il proprietario e creatore delle miscele che fanno del bar il punto di riferimento degli amanti del caffé è Raffaele Ferrieri.
Tra le sue creazioni ricordiamo il caffè Reginella, un prodotto di pura arabica al 100%. Si tratta di un caffè molto intenso: amaro, ma nello stesso tempo dolce, freddo, ma nello stesso tempo anche caldo, a base di formaggio e di ingredienti segreti. Per quale motivo il caffè è stato chiamato Reginella? Il nome è stato scelto perché, negli anni della guerra, nel quartiere Forcella, esisteva una donna che era solita abbrustolire il suo caffè, chiamato dalla gente comune il caffè di Reginella. Si racconta che i napoletani erano ogni mattina desiderosi di assaggiare quel sorso di caffè così buono e tanto profumato.
Al Bar del professore l’originalità non manca mai; il cliente potrà scegliere un Totò, un Peppino o ancora una Malafemmena: tre denominazioni di caffè offerte per richiamarsi all’immensa tradizione culturale partenopea.
Il caffè Totò corrisponde a un gusto molto forte, perché si riallaccia al carattere del grande principe De Curtis e tiene svegli per ore. Il Peppino, invece, è un caffè classico, proprio come era il bravissimo attore, fratello del grande Eduardo. E poi c’è il Malafemmena: caffè molto delicato, proprio come la donna, che però, quando vuole, sa anche essere cattiva e intrigante.
Forse non tutti sanno che per i 150 anni dell’Unità d’Italia Raffaele Ferrieri ha creato il Napolitano, in omaggio all’allora presidente della Repubblica. Tale caffè è stato anche molto apprezzato dal mattatore Fiorello. Questa creazione corrisponde alla 64esima versione degli esperimenti del professore.
Per realizzare il caffè Napolitano sappiamo che ci sono voluti tre mesi di test, durante i quali Ferrieri ha osservato con minuzia l’espressione di gradimento dei suoi clienti. Anche in questo caso gli ingredienti sono top secret. Come si presenta questo caffè? Con uno strato di panna colorata inneggiante il nostro tricolore.
Ma la storia del caffè più buono d’Italia non finisce qui. Ci sono ancora numerose curiosità e aneddoti attorno al vero caffè del professore. Basti pensare a quello creato per la famiglia Savoia, chiamato semplicemente Caffè Savoia, tutto azzurro e con saporite mandorle.
Tra le innumerevoli e apprezzate varianti proposte dal professore del vero caffè ricordiamo quella con il finocchietto, con il croccantino coffee, con il basilico, con il limone. E ancora quella con la nocciola, con la mousse coffee, il kinder coffee, e quella black & white.
Il Bar del professore ottiene da anni il riconoscimento prestigioso del Gambero Rosso, che assegna puntualmente tre chicchi di qualità. A Napoli, dunque, c’è il record non solo della pizza, ma anche del caffè.
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