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Birra italiana a rischio: il Governo pronto a intervenire

Il caro energia, l'aumento dei costi e la scarsità di risorse mette a rischio la filiera della birra italiana. Ma il Governo è pronto ad intervenire

Birra Made in Italy, l'aumento dei costi

Negli ultimi anni, la filiera produttiva Made in Italy della birra ha fatto passi da gigante, conquistandosi un’ampia fetta di mercato. Ma il 2022 segna una battuta d’arresto: l’aumento dei costi delle materie prime, il caro energia e la scarsità di alcune risorse fondamentali stanno mettendo a rischio la produzione. È questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti, al quale il Governo è però pronto a rispondere con una proposta che potrebbe risollevare le sorti dei birrifici italiani.

Il successo della birra artigianale italiana

Nel corso della Giornata Nazionale della Birra 100% Made in Italy, che si è svolta presso Palazzo Rospigliosi di Roma, gli esperti hanno fatto il punto della situazione su quanto sta accadendo negli ultimi mesi. L’analisi promossa dalla Coldiretti e dal Consorzio di Tutela e Promozione della Birra Artigianale Italiana porta alla luce, da una parte, l’incredibile successo del prodotto sia nel nostro Paese che oltre i confini nazionali. Dall’altra, anche i notevoli aumenti nei costi che si ripercuote sull’intera filiera produttiva.

Negli ultimi 10 anni, i birrifici artigianali in Italia sono triplicati (oggi sono ben 1085 su tutto il territorio nazionale) e l’esportazione di birra all’estero è aumentata del 12%. Tutto ciò si rispecchia sulla richiesta di materie prime, anch’esse Made in Italy: attualmente si coltiva oltre un milione di metri quadri di luppolo e ben 300 milioni di orzo per la produzione di malto. Che in realtà non sono sufficienti a soddisfare la richiesta delle aziende, dal momento che il raccolto va a coprire circa il 48% del fabbisogno nazionale.

Birra a rischio, quanto costa produrla

Purtroppo, queste cifre si scontrano con i dati risultanti dall’analisi della Coldiretti, che evidenzia il rincaro subito dalle materie prime e dall’energia necessaria per la produzione della birra. Come spiega Ettore Prandini, presidente dell’associazione, negli ultimi mesi si è verificato un notevole aumento dei costi che mette a rischio il successo della birra artigianale italiana. Si parte dal caro energia, che ha visto crescere i prezzi del 200%, cosa che si riversa a pioggia su tutto il resto della produzione.

Oggi, le aziende devono fare i conti con un incremento del 45% dei costi per gli imballaggi, del 40% per le bottiglie, del 10% per le lattine, del 22% per i tappi e del 23% per i fusti di plastica. Ma non solo: la siccità della scorsa estate ha provocato una grande diminuzione del raccolto dell’orzo, con un calo di 1/3 che ha influito notevolmente sulla produzione della birra. E la recente scarsità di anidride carbonica CO2 (la stessa che ha messo in crisi il settore dell’acqua frizzante) influisce sui costi per l’imbottigliamento.

Birra italiana, la proposta del Governo

Coldiretti non è la sola a battersi per aiutare i birrifici italiani in questo momento di difficoltà, soprattutto visto il successo del prodotto che è letteralmente esploso negli ultimi anni. Si parla infatti di un volume di fatturato che, nel 2022, dovrebbe valere circa 9,5 miliardi. Il Governo è pronto ad intervenire per alleviare la pressione sui produttori di birra Made in Italy.

“Guardiamo con interesse al modello francese nella riduzione delle accise per quanto riguarda le birre artigianali” – ha affermato Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura – “Il nostro impegno è quello di sostenere la filiera italiana. Daremo sostegno legando marchi brassicoli alla provenienza territoriale per promuovere l’Italia tutta”.