L'annuncio di lavoro dello chef Paolo Cappuccio è un caso
L'annuncio di lavoro pubblicato su Facebook da chef Paolo Cappuccio è diventato velocemente un caso tanto che lo chef ha dovuto cancellare il post
Paolo Cappuccio è uno chef noto nel panorama della ristorazione italiana, con alle spalle una carriera di oltre 35 anni tra ristoranti stellati e strutture di lusso. Originario di Napoli, Cappuccio è noto per la sua cucina di alto livello. Ma questa volta, a far parlare di lui, non sono stati i suoi piatti, bensì un annuncio di lavoro pubblicato su Facebook per la selezione di una brigata da inserire in un hotel 4 stelle in Trentino.
L’annuncio di lavoro dello chef Paolo Cappuccio
Paolo Cappuccio è conosciuto come chef di importanti locali, tra i quali spiccano La Stube del Bio, a Madonna di Campiglio, e La casa degli Spiriti sul Garda. Proprio quest’ultimo nel 2017 gli è valso il 149esimo posto ai Best Chef Awards. In questi giorni Cappuccio è al centro di molte discussioni non per i suoi successi in cucina ma per un annuncio di lavoro che lo chef ha pubblicato su Facebook. L’annuncio era rivolto alla ricerca di uno chef, tre capi partita e un pasticciere per la stagione invernale, da dicembre a marzo, in Val di Fassa, con stipendi dai 2 ai 4 mila euro. A far esplodere la polemica, però, sono stati i termini utilizzati nel post.
Nel testo pubblicato su Facebook, poi rimosso, Cappuccio specificava di non voler essere contattato da “comunisti/fancazzisti”, dai “Master chef del cazzo ed affini”, da “persone con problemi di alcol, droghe e di orientamento sessuale”.
Ecco il post completo: “Seleziono chef con brigata per hotel 4 stelle in Trentino. Da dicembre a fine marzo. Chef più 3 capo partita ed 1 pasticciere. Per info in privato. Grazie. Evitate di farmi perdere tempo. Sono esclusi Comunisti /fancazzisti, Master chef del cazzo ed affini, Persone con problemi problematiche di alcol droghe e dí orientamento sessuale. Quindi se eventualmente resta qualche soggetto più o meno normale …..Persone referenziate se rimangono ben volentieri. Evitate di commentare cazzate sarete automaticamente bruciate.” Lo sfogo dello chef, definito da lui stesso “un annuncio di disperazione”, nascerebbe dall’ennesima difficoltà a reperire personale per la stagione.
Le polemiche e le discussioni sul web
Il post è rimasto online per poco tempo, ma abbastanza per essere letto, commentato, salvato e condiviso migliaia di volte. Sui social è esplosa la polemica, con una pioggia di insulti, accuse di discriminazione e commenti ironici. Il ‘Corriere’ riporta che lo chef ha ricevuto anche minacce personali, tra cui insulti e allusioni al fascismo. Cappuccio ha ribadito che le sue parole erano uno sfogo di stanchezza, dettato dalle difficoltà nel reperire personale. Un allarme che aveva già lanciato tempo fa anche Carlo Cracco. Sempre il ‘Corriere del Trentino’ ha riportato le sue dichiarazioni: “Perché sono stufo di persone che mi fanno perdere tempo, si mettono in malattia, non svolgono le proprie, mansioni o bruciano due infornate di pesce al sale, vogliono essere pagati ma non lavorare. I diritti sono sacrosanti, ma ci sono anche i doveri.”
Particolare scalpore ha destato la frase sulle persone con “problemi di orientamento sessuale“. Lo chef ha chiarito che non intendeva escludere le persone non etero, ma coloro che, secondo lui, “ostentano in modo eccessivo”. Il ‘Corriere riporta le sue parole in merito: “Mi è capitato di avere persone non etero che esibivano in modo eccessivo il loro modo di vivere, fino a dare fastidio. In brigata si creavano problemi, litigi, insulti. Io ho amici gay, ma sul lavoro ognuno deve stare al suo posto. Se invade la libertà di un altro, sta imponendo la sua posizione di vita.” Per molti utenti si tratta di un caso di discriminazione in un annuncio di lavoro pubblico. Altri, invece, hanno difeso lo chef parlando di frustrazione diffusa nel settore, tra orari massacranti e personale sempre più difficile da trovare.
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