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La profezia di chef Borghese: anche in Italia mangeremo insetti

Lo chef Alessandro Borghese durante un evento a Milano ha annunciato cosa pensa del futuro della nostra cucina: anche in Italia mangeremo insetti

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Chef Borghese e la sua profezia sugli insetti

Alessandro Borghese non è solo uno chef ma anche un imprenditore e un famoso conduttore televisivo. Borghese è noto per il suo programma “4 Ristoranti”, che lo ha portato a esplorare le cucine regionali italiane come pochi altri. Oltre alla tradizione, Borghese è sempre stato attento anche all’innovazione e alle nuove tendenze gastronomiche. Proprio di recente si è espresso su un tema che sta facendo discutere: l’introduzione degli insetti nell’alimentazione italiana. Borghese, durante un intervento al Teatro dal Verme di Milano in occasione degli Sky Inclusion Days, non si è tirato indietro dal commentare la questione, con una previsione destinata a far discutere.

La profezia di Borghese: “Anche in Italia mangeremo insetti”

L’introduzione degli insetti nella cucina italiana non è più solo una provocazione o un’ipotesi futuristica. In Italia, infatti, gli insetti stanno iniziando a comparire in molti prodotti. Già qualche anno fa Fucibo, start up veneta produttrice di chips a base di insetti, ha deciso di ampliare la sua gamma prodotti e di lanciare anche i biscotti a base di farine di insetti. Non solo a novembre 2024 il pasticcere Davide Muro ha presentato per la prima volta al Campionato del Mondo del Panettone a Napoli il PanCriCri, un panettone innovativo realizzato con farina di grilli e grilli caramellati.

Su questa scia durante il suo intervento agli Sky Inclusion Days, Borghese ha colpito tutti con il suo modo di pensare sull’argomento. Nel sito di ‘Sky Tg24’ sono state riportate le sue parole: “Sono meno per la carne coltivata e più per gli insetti. Il futuro in cucina ci riserverà anche gli insetti. È una questione di cultura.” Con queste parole lo chef ha dato la sua previsione che, sebbene ancora marginale in Italia, è già realtà in molte parti del mondo. “Gli insetti vengono mangiati in moltissime culture gastronomiche”, ha aggiunto, sottolineando come il nostro rifiuto sia più culturale che gastronomico.

Non solo, Borghese ha ricordato che, anche senza saperlo, già oggi ingeriamo una certa quantità di insetti. “Noi già mangiamo mezzo chilo di insetti all’anno inconsapevolmente”, ha detto, “dal caffè, al cacao, al grano della pasta, al riso quando vengono processati, all’interno del processo qualche insetto ci finisce. Ingeriamo sicuramente qualche insetto, come i motociclisti che stanno a bocca aperta col casco d’estate…”. Una battuta che strappa un sorriso ma che accende anche i riflettori su un tema serio: l’alimentazione sostenibile e il futuro della cucina.

La cucina italiana e il futuro: le parole di Borghese

Oltre alla provocazione sugli insetti, Borghese ha colto l’occasione per riflettere anche sullo stato di salute della cucina italiana e sul suo futuro. Con più di 130 episodi di “4 Ristoranti”, migliaia di chilometri percorsi in giro per l’Italia e oltre 480 ristoranti visitati, Borghese conosce bene il tessuto gastronomico del Paese. Sempre su ‘Sky Tg24’ vengono riportate le sue parole sulla cucina italiana: “Siamo l’unico Paese al mondo che finisce il pranzo, magari pantagruelico, e chiede: ‘che mangiamo per cena?’”.

La cucina italiana, secondo lo chef, è ancora fortemente radicata nella tradizione, ma non deve aver paura di guardare avanti. Secondo Borghese, il segreto è custodire le tradizioni ma anche sperimentare, aprirsi alle novità senza paura di contaminazioni. Un messaggio importante poi è stato lanciato a tutti coloro che vogliono intraprendere la carriera gastronomica: “La cucina è unicamente passione, perché è un lavoro faticoso. Non ci sono scorciatoie, non c’è ChatGpt in cucina… niente carbonara col computer.”