Allarme Assitol: l'Italia rischia di restare senza olio d'oliva
L'Assitol, l'Associazione italiana dell'industria olearia, ha lanciato l'allarme sull'olio d'oliva: l'Italia rischia di restarne senza. I motivi
L’Italia rischia di rimanere senza olio d’oliva. A lanciare l’allarme è stata l’Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia, che già lo scorso anno aveva acceso i riflettori sulla produzione d’olio d’oliva ai minimi storici in tutta Europa.
Adesso, a distanza di alcuni mesi dal primo allarme (era novembre del 2022), l’Assitol è tornata a denunciare la mancanza di materia prima.
Perché l’Italia rischia di rimanere senza olio d’oliva
La carenza di olio d’oliva, come riporta ‘Il Sole 24 Ore’, è legata al fatto che, in Italia, la siccità prima e fenomeni di meteo estremo poi hanno tagliato del 30% la produzione, ma anche e soprattutto alle complicate condizioni meteo climatiche che hanno dimezzato la produzione in Spagna, che è per distacco il principale produttore mondiale. Quest’anno la Spagna (dopo anni) scenderà sotto la soglia produttiva del milione di tonnellate, raggiungendo solo la quota di 700mila tonnellate.
La contrazione record della disponibilità di olio d’oliva ha dato il via a un rialzo dei costi della materia prima, al quale si sono aggiunti inoltre i rincari energetici e quelli legati al confezionamento. La disponibilità di olio, sia in Italia che all’estero, risulta così ai minimi termini e, in base alle prime previsioni sulla prossima campagna, il quadro appare anche destinato a peggiorare, a causa del perdurare della siccità in Spagna e in buona parte del Mediterraneo.
Secondo l’Assitol, anche nel prossimo futuro lo scenario del settore sarà caratterizzato dalla scarsità di materia prima e dai costi di produzione in ascesa, con importanti ricadute sui consumi. Al momento, però, la diminuita disponibilità di olio e i rincari non hanno arrestato le vendite promozionali, col risultato che i già scarsi quantitativi di olio extra vergine a disposizione sono ulteriormente a rischio.
Cosa ha detto Assitol sulla carenza di olio d’oliva
Secondo Andrea Carrassi, dg dell’Assitol, “sta succedendo quello che avevamo paventato agli inizi della campagna a causa della scarsa produzione: il settore rischia di non avere a disposizione la quantità di olio extra vergine sufficiente a rifornire il mercato nei prossimi mesi”.
Lo stesso direttore generale dell’Associazione italiana dell’industria olearia ha spiegato che “in questi mesi, l’olio è divenuto un bene prezioso e il ricorso al sottocosto potrebbe anticipare l’esaurimento dei nostri prodotti. Ecco perché ribadiamo l’appello al senso di responsabilità di tutta la filiera, dalla produzione agricola all’industria che rappresentiamo, fino alla grande distribuzione, affinché sia possibile garantire l’olio d’oliva sulle tavole degli italiani“.
Il miglior olio d’oliva al mondo è italiano
L’allarme lanciato dall’Assitol è arrivato negli stessi giorni in cui un prodotto italiano ha conquistato il titolo di “miglior oliva al mondo” ai Sofi Awards 2023: a ottenere il prestigioso riconoscimento è stato, nello specifico, dal Dop Monte Etna “Natura Viva” prodotto dall’azienda Barbera sulle pendici del celebre vulcano siciliano.
Commentando la vittoria, il produttore Manfredi Barbera aveva detto: “Attendiamo dalla politica un sostegno per sostenere lo sforzo di aggregazione dei produttori siciliani della filiera dell’olio. Abbiamo più volte sottolineato l’importanza di una cabina di regia, con manager in grado di realizzare una visione politica dello sviluppo economico perché solo così si può rilanciare il settore e fare sistema”.
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