Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Zanzara giapponese in Italia: dov'è, rischi e come proteggersi

Arrivata alcuni anni fa, la zanzara giapponese è ormai stabile in Italia: scopriamo quali sono le regioni coinvolte, i rischi e come proteggersi

Pubblicato:

Proviene dal Sud Est asiatico, depone uova molto resistenti al freddo e potrebbe rappresentare un pericolo per l’uomo (anche se non ci sono ancora studi definitivi sulla questione): si tratta della zanzara giapponese, una specie piuttosto invasiva che ha raggiunto l’Italia ormai qualche anno fa, trovandovi l’habitat ideale per riprodursi. Oggi è una presenza costante, ma quali sono i suoi rischi e come possiamo proteggerci?

La zanzara giapponese in Italia: dove si trova

La zanzara giapponese (“Aedes japonicus”) è una specie invasiva proveniente dal Sud Est asiatico, ma ormai presente in gran parte d’Europa. Dal punto di vista anatomico, è una zanzara dalla livrea nera e dalle dimensioni piuttosto importanti – supera in grandezza persino la zanzara Tigre. Una delle sue peculiarità è l’ottima resistenza al freddo, motivo per cui può deporre le uova anche in ambienti piuttosto rigidi.

Questa specie – che è considerata la terza più invasiva tra le zanzare e rientra nelle 100 più invasive tra gli organismi viventi in tutto il mondo – ha dunque proliferato nel Nord Europa, in Paesi come Svizzera, Germania, Austria, Slovenia e Ungheria. Nel 2015, è stato avvistato il primo esemplare nel nostro territorio, e più precisamente in Friuli Venezia Giulia.

“Oggi è stabilmente nel Nord Italia, ma non è scesa oltre l’area montana e pedemontana perché non è riuscita a prevalere nella competizione con la nostra Tigre” – ha spiegato Fabrizio Montarsi, biologo del Laboratorio Entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZS Ve).

Sui motivi per cui l’Italia sia diventata l’habitat perfetto per la zanzara giapponese, ci sono diverse spiegazioni. Innanzitutto, l’arrivo di questa specie è dovuto principalmente alla globalizzazione dei viaggi e dei commerci. E, una volta che la sua presenza si è attestata nel nostro Paese, qui ha trovato il luogo ideale dove riprodursi. Colpa del cambiamento climatico, che ha provocato l’aumento delle temperature anche al Nord.

Nelle regioni montane, l’inverno non è più così freddo da impedire alle uova della zanzara giapponese di sopravvivere, sostenendo dunque la presenza di questa specie in Italia anche durante la stagione più rigida. Tutto ciò può rappresentare un problema per l’uomo? Sebbene la nuova zanzara abbia dura vita a causa della competizione con la Tigre, è possibile che nei prossimi anni diventi un pericolo per la nostra salute.

I rischi della zanzara giapponese

Innanzitutto, la zanzara giapponese rappresenta una specie nuova alla quale il nostro organismo non è abituato: questo vuol dire che la sua puntura, soprattutto nelle persone più sensibili, può provocare reazioni più aggressive di quanto comunemente ci si aspetterebbe. In genere, questo insetto scatena grossi pomfi pruriginosi che impiegano alcuni giorni a sgonfiarsi. La zanzara tende a pungere soprattutto di giorno e colpisce in particolar modo le gambe.

Per quanto riguarda i pericoli per la salute umana, non è ancora chiaro se la zanzara giapponese sia un vettore di malattie come la Dengue o la Chikungunya. “Al momento non ci sono certezze, ma solo ipotesi, e per questo stiamo cercando di approfondire questo aspetto” – ha affermato Montarsi all’Adnkronos. Tuttavia, dobbiamo tenere conto del fatto che anche la nostra zanzara Tigre è un vettore di malattie potenzialmente letali, ma ciò non ha comportato la diffusione di patogeni pericolosi.

Per proteggersi dalla puntura della zanzara giapponese, valgono le normali precauzioni: è importante cercare di tenere coperte le aree più sensibili del corpo, di prevenire la formazione di acque stagnanti dove l’insetto può deporre le sue uova e di utilizzare repellenti se si sta molto tempo all’aperto. In casa, invece, è bene installare zanzariere per poter tenere aperte le finestre senza alcun pericolo.