La zanzara giapponese ha invaso l'Italia: le aree più colpite
La zanzara giapponese in Italia: potenzialmente pericolosa per l’uomo ed estremamente invasiva, è arrivata a toccare il nord est della penisola
Ha colonizzato in tempi brevissimi prima il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, per arrivare più recentemente a toccare il Trentino Alto Adige: la Aedes japonicus, nota come zanzara giapponese, potrebbe diventare presto un problema per le campagne del Nord Italia e non solo.
Originario del sud est asiatico, l’insetto è infatti particolarmente aggressivo e rientra tra le cento specie più invasive in assoluto, piante comprese. Si tratta inoltre di una specie potenzialmente capace di veicolare malattie come il West Nile o la febbre Dengue, motivo per cui gli esperti raccomandano una certa attenzione.
La zanzara che viene dall’Est
Segnalata per la prima volta in Italia nel 2015, la zanzara giapponese si è fatta strada nel nostro Paese a partire dalla Carnia Friulana, al confine con l’Austria, per diffondersi successivamente nell’area pedemontana della regione ed arrivare oggi a lambire diverse aree del Veneto.
Come segnalato dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, si tratta di una specie estremamente resistente ai climi freddi, motivo per cui la sua presenza era già nota nelle aree montane di Svizzera, Austria, Germania e Slovenia.
Si tratta di un insetto particolarmente aggressivo e da tenere sotto controllo: come ricorda il medico veterinario della Fondazione Edmund Mach, Annapaola Rizzoli, si tratta della “terza specie più invasiva al mondo tra le zanzare”.
La zanzara giapponese è inoltre potenzialmente pericolosa per la salute dell’uomo: è infatti un potenziale vettore non soltanto del virus West Nile, ma anche della encefalite giapponese e della febbre Dengue.
È molto simile alla zanzara tigre, ma generalmente più grande – e più aggressiva. Come la zanzara tigre, punge anche nelle ore diurne ed è piuttosto molesta.
Si adatta incredibilmente bene ad ambienti urbani, nonostante si tratti di una specie tipicamente montana, e gli esperti temono che possa intensificare la propria presenza nelle aree semi-rurali del nord est, centri urbani compresi.
Come difendersi dalla zanzara giapponese
L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie ha recentemente invitato i cittadini a segnalare la presenza di zanzare più grandi del normale alle autorità sanitarie: trattandosi di una specie capace di veicolare malattie potenzialmente gravi e con ciò considerabile pericolosa, è di assoluta importanza monitorare la presenza dell’Aedes japonicus nelle aree colpite.
Come dichiara il professor Fabrizio Montarsi dell’Istituto zooprofilattico di Padova sulle colonne di Repubblica, l’encefalite giapponese non è mai stata riscontrata in Europa; si tratta d’altro canto del maggiore pericolo cui potrebbe esporci la presenza del fastidioso insetto giapponese.
“Perché il virus venga trasmesso” continua Montarsi, “occorre infatti che ci siano l’insetto, il virus e lo stesso identico ambiente in cui questa trasmissione è possibile, tipicamente quello del Sudest asiatico”.
Sembrerebbe non esserci alcun pericolo sanitario all’orizzonte, ma gli esperti stanno monitorando ed analizzando con la massima attenzione il diffondersi della zanzara nel nord est.
Per difendersi da eventuali infestazioni nei pressi della propria abitazione, intanto, le buone pratiche sono sempre le stesse: evitare ristagni d’acqua, anche nei sottovasi, e non accatastare materiali nelle aree esterne – specie se si vive in campagna e vicino a corsi d’acqua.
L’uso di reti antizanzare ed il rispetto delle buone pratiche igieniche sono fondamentali: pare infatti che la zanzara giapponese non soltanto sia estremamente resistente al clima autunnale e alle lunghe distanze, ma addirittura che ami prosperare all’interno di contenitori e vasi con ristagni d’acqua.
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