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Oligarchi russi, yacht e ville congelati: paga lo Stato. Le cifre

Per gli yacht e le ville congelati agli oligarchi russi è lo Stato italiano, cioè i contribuenti, a pagare: a quanto ammontano gli ingenti costi

Sailing Yacht A

Gli yacht e le ville degli oligarchi russi congelati dallo Stato italiano, in esecuzione di un provvedimento amministrativo adottato dal ministero dell’Economia per le sanzioni alla Russia legate alla guerra in Ucraina, rischiano di diventare un “caso“: a pagare per questi beni, ora, è infatti lo Stato. Cioè, i contribuenti. A lanciare l’allarme è il quotidiano ‘La Repubblica’.

Yacht e ville degli oligarchi russi congelati: perché deve pagare lo Stato

Come spiega ‘La Repubblica’, il fatto che yacht e ville siano stati congelati e non sequestrati (il provvedimento, come detto, è amministrativo e non penale) fa sì che ora spetti all’Agenzia del Demanio la “difficilissima e onerosissimagestione del patrimonio, che deve essere mantenuto nelle condizioni in cui è stato preso in carico in attesa di una eventuale e futura restituzione ai proprietari dei beni, che solo dopo saranno chiamati a pagare le spese.

Yacht e ville degli oligarchi russi congelati: quanto deve pagare lo Stato

Il quotidiano fa chiarezza anche sulle cifre che è dovuto a pagare lo Stato per la gestione degli yacht e delle ville degli oligarchi russi “congelati”. A titolo di esempio ‘La Repubblica’ cita il caso del Sailing Yacht A bloccato dalla Guardia di Finanza a Trieste.

Solo per le piccole spese quotidiane di manutenzione dello yacht, che è il più grande veliero al mondo, servono non meno di 1.000 euro al giorno. Per i costi di ormeggio, acqua ed elettricità le spese ammontano ad almeno 2.000 euro al giorno, a cui bisogna aggiungere gli stipendi dell’equipaggio (11 uomini e il comandante devono rimanere a bordo perché imbarcazioni di questo genere devono essere mantenute sempre in funzione), per un totale che ammonta già, solo per queste voci, a 150-200.000 euro al mese.

A questo bisogna aggiungere l’altro “problema grosso” della polizza di assicurazione: per spostare la barca, alla quale oltretutto, per motivi di sicurezza, è stato smontato uno dei 3 alberi, serve una nuova polizza assicurativa (la precedente è stata cancellata dopo il provvedimento), che non si preannuncia economica considerato il valore della barca pari a 530 milioni di euro.

I tempi sono stretti: lo yacht “congelato”, infatti, dovrebbe lasciare il porto di Trieste entro la fine della settimana per far posto alla Norwegian Prima, nave da crociera su cui “balla” una penale da 600.000 euro per ogni giorno di ritardo nella consegna.

Yacht e ville degli oligarchi russi congelati: l’idea

Una possibile soluzione per la gestione dei beni degli oligarchi russi congelati, secondo il quotidiano, potrebbe essere la nomina di un amministratore che, al fine di affrontare le spese ingenti, potrebbe ricorrere a un fondo dello Stato oppure far fruttare gli stessi beni, mettendoli in affitto.

Yacht e ville degli oligarchi russi congelati: il problema del personale

C’è, però, un ulteriore problema da affrontare per lo Stato: è quello relativo alla gestione delle diverse centinaia di persone che i russi impiegavano per la manutenzione dei loro beni in Italia e che ora non hanno intenzione di pagare “a vuoto”. A riassumere chi sarà indispensabile toccherà, anche in questo caso, all’Agenzia del Demanio.