Giannutri, Yacht nell'area protetta: la denuncia di Legambiente
Denuncia di Legambiente per la presenza di un mega yacht di uno sceicco nell'area protetta di Giannutri, meravigliosa isola dell'Arcipelago toscano
Nell’area protetta di Giannutri, in provincia di Grosseto, lo yacht di uno sceicco ha fatto scattare una denuncia da parte di Legambiente, volta a salvaguardare le acque dell’isola più meridionale dell’Arcipelago toscano.
L’associazione ha pubblicato un comunicato con il quale condanna la presenza della mega imbarcazione, uno yacht della lunghezza di 146 metri appartenente ad Abdullah bin Zayed Al Nahyan: allo sceicco viene contestato il fatto di aver attraversato e sostato in una zona a tutela integrale.
Yacht dello sceicco a Giannutri: la condanna di Legambiente
Con il seguente comunicato, riportato dal Corriere Fiorentino, Legambiente ha denunciato quanto successo a Giannutri, condannando la condotta dello sceicco:
“Il 17 luglio il megayacht Opera, lungo 146 metri, dello sceicco Abdullah bin Zayed Al Nahyan di Abu Dhabi e ministro degli esteri degli Emirati Arabi Uniti, ha potuto fare liberamente il giro dell’isola di Giannutri (Grosseto), Parco nazionale dell’Arcipelago toscano a terra e a mare, anche attraversando e sostando nell’area dei Grottoni, zona a tutela integrale. Poi la lussuosissima isola galleggiante ha sostato in uno dei due corridoi di accesso non protetti e dal mega yacht sono fuoriusciti dalla pancia motoscafi e moto d’acqua che hanno scorrazzato senza problemi nel mare protetto dell’isola, dove è precluso ai comuni mortali”.
Prima della denuncia da parte di Legambiente, associazione che nel corso dell’anno ha eletto le isole più sostenibili d’Italia, erano già arrivate diverse segnalazioni dai residenti di Giannutri che nei giorni precedenti hanno immortalato il mega yacht dello sceicco con foto e video, prontamente pubblicate da GiglioNews.
I residenti, inoltre, si erano lamentati del mancato intervento da parte delle autorità, nonostante le tante segnalazioni pervenute alla Guardia Costiera. In un’altra nota Legambiente ha sottolineato che dai filmati emerge come a Giannutri non esista alcuna forma di controllo e vigilanza stabile. L’associazione chiede a gran voce l’intervento delle istituzioni e del Governo per mettere fine a questa situazione.
L’area protetta di Giannutri in Toscana
Legambiente è molto preoccupata anche per la “mancata gestione del flusso turistico sull’isola” e spiega che sono migliaia “le persone che giornalmente si riversano nella minuscola Giannutri pensando di trovare chissà quale eden balneare, probabilmente perché sanno che è protetta, mentre si ritrovano in un girone dantesco. Giannutri ha solo due piccolissime spiagge ed è di difficile accesso perché è completamente rocciosa e con un solo sentiero tra le due piccole Cale, Cala Maestra e Cala Spalmatoio”.
Più volte l’associazione ambientalista che da poco ha pubblicato il nuovo Report sul mare più inquinato d’Italia, ha chiesto la realizzazione di due campi boe per arrivare a un numero massimo di imbarcazioni ancorate: tale soluzione serve per evitare che le ancora possano distruggere la prateria sottomarina dell’Arcipelago toscano.
Considerata una delle mete più belle d’Italia per le immersioni, Giannutri è l’isola più meridionale dell’Arcipelago toscano e anche il punto più a sud di tutta la Regione. Il suo territorio è caratterizzato da baie, calette e promontori che si alternano ad acque cristalline. Nei pressi di Cala Maestra, inoltre, ci sono i resti di un’antica villa romana risalente al II Secolo dopo Cristo edificata dai Domizi Enobarbi, una famiglia senatoria di commercianti della quale faceva parte Gneo Domizio, marito di Agrippina, quest’ultima madre dell’Imperatore Nerone.
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