Così Vittorio Sgarbi vuole "salvare" lo stadio San Siro
Sgarbi vuole salvare lo stadio di San Siro: il sottosegretario alla Cultura ha dichiarato la volontà di preparare un vincolo per tutelare il Meazza
Il dibattito sul futuro dello stadio San Siro a Milano è sempre aperto: da una parte c’è chi vuole abbattere lo storico impianto del Capoluogo della Lombardia, mentre dall’altra c’è chi non è affatto intenzionato a veder sparire uno dei simboli del calcio italiano nel mondo.
Sgarbi difende San Siro: no all’abbattimento
Tra i difensori del mitico stadio Giuseppe Meazza c’è anche Vittorio Sgarbi: il critico e storico d’arte, nominato sottosegretario di Stato alla Cultura, ha annunciato la volontà di mettere un vincolo che impedisca di abbattere San Siro, considerato un bene di estremo valore simbolico.
“Stiamo preparando un vincolo per tutelare lo stadio San Siro. L’iter è già iniziato, a breve lo firmerà il direttore generale del Ministero. Da Berlusconi a Salvini, fino a Milly Moratti, a Milano non c’è nessuno che abbia detto di volerlo buttare giù, e spendere 50 milioni di euro per abbatterlo è davvero assurdo”.
Sgarbi, nell’intervista concessa a Repubblica, ha inoltre spiegato che il vincolo sarà di tutela storico-relazionale in linea con l’articolo 10 del Codice dei Beni Culturali, e che “non riguarda l’età del monumento ma il suo valore simbolico e la sua importanza in quanto memoria storica per i tifosi, per il Milan, per l’Inter e per la città di Milano”.
Già nel corso del mese di novembre, poco dopo essere stato nominato sottosegretario, Vittorio Sgarbi aveva annunciato la sua volontà di fare tutto il possibile per salvaguardare lo stadio Giuseppe Meazza, vero e proprio simbolo del calcio italiano nel mondo e celebrato dal Guardian come la “cattedrale” di Milano.
“Il Meazza non si tocca e non lo dice Sgarbi ma è la legge – aveva spiegato il sottosegretario all’Ansa – San Siro è del 1926, sarebbe come buttare giù l’Eur a Roma, quindi è naturalmente vincolato perché il vincolo sarebbe automatico dopo i 70 anni, non si può buttare giù. Se serve un vincolo lo metterò io, anche se non occorre”.
“Il Comune di Milano ha già fatto perdere troppo tempo alla città, alle società e ai tifosi – ha dichiarato Sgarbi – per abbattere lo stadio servirebbe una decisione del Ministero ma non arriverà mai”.
Il futuro dello stadio San Siro: le ipotesi
Le parole di Sgarbi rappresentano una strenua difesa in favore del Meazza. La questione legata al futuro dell’impianto continuerà a tenere banco ancora a lungo. L’architetto Stefano Boeri ha svelato il progetto dello “stadio-bosco” per un impianto a dimensione familiare, lontano dai centri abitati e attento all’impatto ambientale.
Quello di Boeri è solo uno dei tanti progetti presentati per il nuovo stadio San Siro: lo studio Populous, per esempio, aveva immaginato uno stadio ispirandosi al Duomo di Milano, presentando un progetto ribattezzato “La Cattedrale” che è poi stato abbandonato.
L’Inter e il Milan sono da tempo al lavoro per il futuro dell’impianto milanese e nel corso del mese di settembre del 2022 hanno presentato un nuovo piano rivenuto e corretto. Decisioni definitive non sono ancora state prese, ma qualora si optasse per la costruzione di un nuovo impianto, non si escludono location alternative a Milano, come Sesto San Giovanni, Segrate e anche San Donato.
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