Villa di Raffaella Carrà in vendita? No, Japino fa chiarezza
Sergio Japino specifica che la villa all'Argentario progettata da Giò Pomodoro non è mai stata di Raffaella Carrà, smentendo le recenti notizie
Il recente dibattito sulla proprietà e sulla vendita della villa di Raffaella Carrà all’Argentario ha suscitato grande interesse. La smentita di Sergio Japino e le dichiarazioni del sindaco Roberto Cerulli hanno chiarito l’equivoco, rivelando una storia di amore e legami profondi che va oltre la mera questione immobiliare.
Villa di Raffaella Carrà? L’origine dell’equivoco
Nei giorni scorsi, è stata diffusa la notizia della vendita della villa appartenuta a Raffaella Carrà. Sergio Japino, regista e coreografo, nonché per molti anni compagno della showgirl, ha voluto fare chiarezza sulla questione. Japino ha chiarito che la villa progettata da Giò Pomodoro non è mai appartenuta a Raffaella Carrà. Questa dichiarazione ha sorpreso molti fan e media, che avevano sempre associato la villa a Raffaella Carrà.
L’equivoco è nato dalla stretta vicinanza tra due ville situate all’Argentario. Il sindaco di Monte Argentario, Roberto Cerulli ha spiegato al ‘Corriere Fiorentino’ che le due proprietà sono distanti solo un chilometro l’una dall’altra. La villa citata dai media, caratterizzata dal design di Giò Pomodoro, appartiene effettivamente a Japino. Invece, Raffaella Carrà possedeva un’altra villa nella stessa zona, affacciata su Cala Piccola, contribuendo alla confusione sulla proprietà.
Questa confusione è comprensibile dato che la Carrà e Japino hanno frequentato spesso entrambe le residenze durante i loro anni insieme. Raffaella Carrà e Sergio Japino hanno vissuto un’intensa relazione di 17 anni. Anche dopo la conclusione della loro storia, i due hanno mantenuto un legame molto stretto, sia a livello personale che professionale. La loro collaborazione artistica è stata un pilastro della carriera di entrambi, con Japino che ha diretto molti dei programmi di successo della Carrà.
Japino e Carrà si incontrarono per la prima volta nel 1981 sul set del programma “Millemilioni”. Fu un vero e proprio colpo di fulmine che li portò a diventare una coppia, sia nella vita privata che nel lavoro. Japino è rimasto accanto alla Carrà fino alla fine, dimostrando un legame che andava oltre il semplice rapporto professionale.
L’affetto della Carrà per l’Argentario
La Toscana, con le sue distese verdi che si fondono con il mare azzurro, ha sempre affascinato Raffaella Carrà. In particolare, il Monte Argentario, un piccolo promontorio roccioso nel mar Tirreno, aveva catturato il suo cuore. Questo luogo, con le sue calette sabbiose e la natura rigogliosa e incontaminata, rappresentava per la Carrà un’oasi di bellezza e tranquillità.
La villa a Cala Piccola, vicino a Porto Santo Stefano, era il suo rifugio estivo. Il legame con l’Argentario non era solo sentimentale, ma anche fonte di ispirazione per il suo lavoro. È stato proprio durante una delle loro visite alla villa di Cala Piccola che Carrà, Japino e il loro collaboratore Brando Giordani hanno trovato ispirazione per il titolo della celebre trasmissione ‘Carramba che sorpresa’.
Le ville di Japino e Carrà sono state testimoni di anni ricchi di momenti significativi per la coppia. La prossimità di queste due residenze ha consolidato il legame tra i due e il loro amore per l’Argentario. Il panorama mozzafiato della zona ha ispirato la creatività della Carrà, rendendo questo luogo ancora più speciale per lei. Grazie a questa vicinanza, la Carrà ha potuto mantenere un legame profondo sia con Japino che con un luogo a cui era particolarmente affezionata.
Il chiarimento sulla proprietà delle ville all’Argentario non solo risolve un piccolo mistero mediatico, ma mette in luce una storia di affetti duraturi e un legame profondo con il territorio, come testimoniato dalle molteplici dimostrazioni di affetto verso la Carrà, inclusi omaggi come quello sulla spiaggia della Versilia.
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