Vietato l'ingresso al Porto di Napoli al super yacht di Arnault
È troppo grande e creerebbe problemi nelle manovre: così al super yacht di Arnault viene vietato l'ingresso al Porto di Napoli. E scatta la polemica
Il super yacht di Bernard Arnault, il miliardario patron di una delle multinazionali più importanti nel mondo della moda, resta fuori dal Porto di Napoli. A causa delle sue dimensioni, infatti, la Capitaneria ha dovuto vietargli l’ingresso: il nuovo regolamento, introdotto per questa stagione estiva, non fa sconti. La notizia ha fatto rapidamente il giro del web e ha suscitato numerose polemiche.
Il super yacht di Arnault
Bernard Arnault è il secondo uomo più ricco al mondo, con un patrimonio stimato di 225,1 miliardi di dollari, che deriva in gran parte dalla multinazionale Lvmh di cui è fondatore e CEO: la compagnia francese, che attualmente controlla quasi 2/3 del mercato della moda a livello globale, comprende brand come Dior, Tiffany, Louis Vuitton, Fendi e Givenchy. Arnault è proprietario di Symphony, super yacht lungo ben 101 metri, dal valore di non meno 300 milioni di euro. Proprio a causa delle sue dimensioni, al miliardario è stato vietato l’ingresso al Porto di Napoli, scatenando numerose polemiche.
Il divieto d’ingresso a Mergellina
Lo yacht stazionava già da un giorno davanti a Castel dell’Ovo, in attesa dell’autorizzazione ad attraccare al molo Luise di Mergellina, il quartiere partenopeo in cui si trova il Porto di Napoli. Ma la Capitanera non lo ha concesso: il tradizionale approdo delle barche di lusso non può più accogliere scafi di queste dimensioni, per evitare che diventi troppo complesso fare manovra nelle sue acque. A maggior ragione perché la Mergellina è anche il punto di partenza e di arrivo degli aliscafi che svolgono servizio pubblico verso Ischia e, durante l’estate, anche verso le isole Ponziane e le isole Eolie.
Da quest’anno, è entrato in vigore un nuovo regolamento che impedisce l’attracco agli scafi più grandi di 75 metri. Lo yacht Symphony, che in passato era già stato ospite del molo napoletano, non può dunque accedervi per via della sua lunghezza, che supera notevolmente quella massima prevista dall’attuale normativa. Arnault ha dunque deciso di andarsene, con grave perdita economica per la città: si stima infatti che il Porto di Napoli abbia un indotto tra i 50mila e i 100mila euro al giorno sull’accoglienza delle imbarcazioni di lusso. Senza contare tutto quello che circonda l’approdo, e che fornisce un giro d’affari milionario.
La polemica
Il divieto d’ingresso al molo per il super yacht di Arnault ha scatenato numerose polemiche. “Napoli paga il mancato ammodernamento del porto, trasformato in succursale di quello di Salerno” – ha affermato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, come riporta Repubblica – “È irragionevole attribuire le responsabilità alla Capitaneria, la quale si è limitata ad applicare le leggi. Le responsabilità, piuttosto, sono di chi scientemente non ha sviluppato il Porto di Napoli”.
E davanti ad altre defezioni, come quella di Barry Diller (patron di Expedia e Tripadvisor, nonché proprietario di una goletta di ben 90 metri) che quest’anno ha deciso di salpare verso lidi stranieri, anche Massimo Luise, uno degli amministratori del molo di Mergellina, ha rotto il silenzio: “Ci sono le regole e noi le rispettiamo, ma in questo caso non si può non rilevare che le ripercussioni di questa disposizione sono notevoli. È un peccato per Napoli, che è una città speciale piena di cultura e tradizione e con un aeroporto di riferimento, non poter più accogliere ospiti del calibro di Leonardo Di Caprio, Johnny Depp, Jeff Bezos e Jennifer Lopez“.
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