Venezia vuole vietare ai turisti di sedersi
Venezia dichiara guerra al turismo sciatto: il nuovo regolamento della città potrebbe vietare di sedersi su gradini e pavimento
Continua la guerra di Venezia contro il turismo sciatto. La Serenessima potrebbe vietare di sedersi e sdraiarsi a terra, ma anche di occupare i gradini delle chiese e i masegni, la tipica pavimentazione della città lagunare, spazi presi d’assalto, ogni anno, da milioni di persone.
Tra la moltitudine di visitatori rispettosi di una città che mantiene intatta, nonostante il passare del tempo, un fascino eterno e una struggente bellezza senza pari, c’è una notevole rappresentanza di turismo cafonal, mordi e fuggi, poco rispettoso della sacralità di un luogo meraviglioso, che viene oltraggiato, è proprio il caso di dirlo, con pranzi al sacco all’ombra del Duomo e pennichelle godute su gradinate e pavimenti, esternando non il massimo dell’eleganza.
Il nuovo Regolamento di polizia e sicurezza urbana, se approvato, farebbe rigare dritto i maleducati. Certo nessuno si prenderebbe la briga di multare chi si ferma pochi minuti per riprendere fiato, ma il nuovo strumento che Venezia sta pensando di utilizzare per difendere il proprio decoro non farebbe sconti a chi invece confonde le antiche strade della città lagunare per un perimetro da utilizzare per i propri pic-nic estemporanei.
La Commissione costituita per elaborare il nuovo strumento è all’opera per smussare alcuni aspetti che non convincono alcuni gruppi dell’assemblea municipale, ma sembra che al prossimo Consiglio sarà presa la severa decisione.
I trasgressori rischiano un ammonimento. Solo per i recidivi e per coloro che proprio non hanno intenzione di rispettare il luogo e le disposizioni delle autorità un tempo sotto la supervisione del doge, nonostante gli avvertimenti verrà comminata una multa. Si parte dai 50 fino ad arrivare ai 500 euro e per chi proprio non ha intenzione di rispettare Venezia potrebbe essere previsto anche il Daspo urbano per violazioni nei luoghi di particolare interesse culturale e pregio.
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