Veggente contatta la Protezione Civile: la profezia sul terremoto
Un veggente ha inviato una lettera alla Protezione Civile, prevedendo un terremoto con molti morti e feriti in Friuli: tutta la storia e il lieto fine
Un messaggio d’allarme scritto in un italiano un po’ approssimativo, che doveva mettere in guardia chi di dovere da un potente terremoto in Friuli: è questo ciò che la Protezione Civile ha ricevuto, per opera di un veggente anonimo che avrebbe previsto un dramma di gravità inaudita. Il quale, per fortuna, non si è verificato. Per questo motivo l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin ha deciso di condividere la lettera, spiegando come non sia affatto un evento raro vedersi recapitare previsioni di ogni tipo (quasi sempre catastrofiche, ovviamente).
Veggente predice terremoto: la lettera
“Io sono un veggente della madre di Dio. Il terremoto verrà verso i primi giorni di giugno. Sarà un terremoto molto forte, nella provincia di Udine. Ci saranno danni a molte case. Ci saranno molti morti e feriti anche gravi. Ci saranno anche molti danni nei territori vicini. Protezione Civile, se mi ascoltate verrà tra non molto questo terremoto. Se non mi ascoltate, Amen” – questa è la lettera anonima ricevuta dalla Protezione Civile, una previsione catastrofica che fortunatamente non ha trovato riscontro nella realtà.
Un veggente aveva infatti rivelato l’arrivo di una potente scossa di terremoto che avrebbe dovuto colpire il Friuli, e più precisamente la provincia di Udine, nel corso dei primi giorni di giugno. Il sisma, secondo le previsioni, avrebbe dovuto causare molti danni e tanti morti, una vera tragedia. Ma nulla di tutto questo si è verificato: la scadenza è passata da settimane, e la terra non ha tremato. Perciò, l’assessore regionale alla Protezione Civile del Veneto, Gianpaolo Bottacin, ha deciso di condividere il messaggio sul suo profilo Facebook.
La risposta della Protezione Civile
“A volte arrivano anche lettere anonime come questa che annunciava un violento terremoto” – ha scritto Bottacin sui social – “I terremoti allo stato attuale non sono prevedibili dalla scienza. Dai veggenti neppure, mi par di capire…”. Non è certo infrequente, per gli uomini della Protezione Civile, ricevere messaggi d’allarme di questo tipo. E naturalmente non si rivelano mai veritieri, visto che – come ben ricordato dall’assessore – al netto delle nostre attuali conoscenze non c’è modo per sapere con certezza dell’arrivo di un sisma.
D’altra parte, gli studi a lungo effettuati in Friuli hanno confermato che questi territori sono ad alto rischio sismico. La pubblicazione della lettera anonima arriva non solo a distanza di sicurezza dalla data prevista dal veggente, ma anche in occasione della ricorrenza di una tragedia che ha devastato il Bellunese: stiamo parlando del terremoto dell’Alpago, avvenuto il 29 giugno di ben 150 anni fa.
“Gli scienziati ci hanno detto e spiegato che territori come questo e come il Friuli sono aree ad elevato rischio sismico e solo su questo ci possiamo basare” – ha affermato Bottacin al Gazzettino – “Qualcuno ironicamente ha messo in luce come in quella lettera anonima non venga specificato l’anno di questa previsione, ma solo il mese. E allora, tornando seri, occorre continuare ad operare su due fronti: costruire bene gli edifici ed essere pronti a gestire l’emergenza”. Proprio per questo, la Protezione Civile in collaborazione con l’Ogs di Trieste ha realizzato una rete di rilevazione costituita da 340 sensori, come sistema di monitoraggio dei territori a rischio.
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