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Val di Sole come la Scandinavia: sentinelle contro i suicidi

Il progetto 'Restiamo insieme' in Val di Sole affronta il crescente rischio suicidi ispirandosi al modello scandinavo per favorire benessere sociale

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Prevenzione suicidi in Val di Sole con il progetto sentinelle

La Val di Sole, incastonata tra le montagne del Trentino nord-occidentale, è nota per i suoi paesaggi suggestivi e la ricchezza naturale. Eppure, uno studio recente ha portato alla luce un aspetto preoccupante: il tasso di suicidi in questa valle presenta numeri in aumento, al punto da richiamare analogie con alcune aree della Scandinavia, dove isolamento e difficoltà sociali hanno conseguenze simili. Per contrastare il fenomeno, nasce un progetto innovativo che coinvolge direttamente i cittadini: le “sentinelle”.

Chi sono le sentinelle contro i suicidi: il progetto per la Val di Sole

Il programma, denominato “Restiamo insieme”, è stato presentato durante un incontro presso la Comunità della Val di Sole. Il progetto mira a formare cittadini comuni in grado di riconoscere segnali di disagio, favorendo la connessione sociale e indirizzando chi si trova in difficoltà verso i servizi di supporto disponibili.

Nora Lonardi, sociologa e una delle autrici dello studio, ha spiegato: “L’iniziativa punta a parlarne, rimuovere lo stigma, costruire reti capillari. Alzare il livello di sensibilizzazione e attenzione, anche grazie alle sentinelle: negozianti, baristi, persone che parlano quotidianamente con i compaesani”.

L’obiettivo, prosegue, prevede che “su base volontaria faranno un corso di sensibilizzazione per sviluppare empatia, ascolto, non minimizzare i segnali di malessere o difficoltà, ma ascoltare, evitando però l’allarmismo”.

Lonardi ha infatti approfondito un aspetto rilevante. Lo studio alla base del progetto ha evidenziato che “i fattori di rischio ‘generici’ sono la solitudine, come situazione geografica e psicologica. C’è anche un aumento della mancanza di fede (anche laica) degli anziani, una cultura della performance e conseguente ritiro sociale, una pervasività dei social tra i ragazzi, che ne aumenta le la fragilità individuali e sociali”.

Nella sua analisi, ha anche aggiunto: “Negli anni poi lo sviluppo economico della valle legato al turismo ha portato a periodi di vuoto-pieno che alternano frenesia a desolazione”. Spiega ancora Bezzi: “C’è anche una difficoltà sociale se non si partecipa a gruppi organizzati, come la banda, lo sport o il volontariato”.

‘obiettivo del progetto, dunque, è concreto: “Vogliamo costituire un osservatorio permanente sulle fragilità. L’obiettivo è mantenere questi 8 gruppi come stimolo per affrontare la sensibilizzazione con proposte negli anni, tenendo viva l’attenzione su queste problematiche sociali. Il suicidio è la punta dell’iceberg”.

Solitudine e prevenzione: il modello scandinavo in Trentino

Secondo gli esperti, il problema del suicidio nella Val di Sole non è nuovo. Michele Bezzi “il tasso suicidario era il doppio della media provinciale, già alta a livello nazionale. È un tema ancora attuale, stiamo facendo prevenzione. Il progetto è partito nel 2023: i numeri non erano alti, ma ci sono stati due suicidi ‘inaspettati’ che hanno scosso la zona. In più, dalla Comunità di valle nel 2022 era riemersa la volontà di affrontare il problema a 20 anni di distanza”.

Il progetto “Restiamo insieme”, partito nel 2023, si propone quindi come una risposta concreta e sostenibile nel tempo. La creazione di un osservatorio permanente sulle fragilità sociali servirà non solo a monitorare la situazione, ma anche a fornire strumenti per un intervento continuativo.

Come evidenziato dalla sindaca di Malé, Barbara Cunaccia, “Le motivazioni che spingono al suicidio sono cambiate rispetto a 20 anni fa. Il problema del Covid e il declino demografico hanno portato isolamento. Serve attenzione ai sopravvissuti e alle famiglie. Dobbiamo rendere più monitorate le nostre valli, tutti noi possiamo fare qualcosa ed essere risorse per qualcun altro”.

L’idea delle sentinelle è quella di trasformare ogni cittadino in una risorsa: “Entro l’anno prossimo puntiamo a coinvolgere un numero significativo di cittadini della Val di Sole. In caso vengano contattati possano dare informazioni sui servizi esistenti sul territorio, come l’associazione A.m.a. di Trento, e indirizzare o accompagnare di persona verso il personale medico qualificato”, ha dichiarato Bezzi, ribadendo che il coinvolgimento collettivo è essenziale per un cambiamento reale.