In Val di Pesa è stata scoperta una misteriosa fortezza
Da uno scavo archeologico in Val di Pesa, nei pressi della millenaria pieve di San Pietro in Bossolo, sono emersi i resti di una misteriosa fortezza
Sotto il suolo di Tavarnelle Val di Pesa, nell’entroterra toscano, c’è ancora molto da scoprire. Grazie ad un recente scavo, sono infatti emerse le fondazioni di un’antica fortezza e altri reperti d’origine romana e medievale dal grandissimo valore storico.
Val di Pesa, un territorio ricco di storia
Barberino Tavarnelle, di cui Tavarnelle Val di Pesa è da poco diventata una frazione, è un piccolo borgo appartenente alla città metropolitana di Firenze, un luogo ricco di storia e di cultura. Qui si trovano splendide testimonianze del fiorente passato di questo paese, come la millenaria pieve di San Pietro in Bossolo.
L’edificio, bellissimo esempio di stile romanico, custodisce al suo interno pregiate opere d’arte. Ma anche nei territori che si stendono nei suoi dintorni si celano delle sorprese incredibili. Il Comune ha finanziato degli scavi proprio nei pressi della pieve, nel tentativo di portare alla luce ciò che resta di altre antiche costruzioni.
Grazie al lavoro dei Laboratori archeologici San Gallo, cooperativa dell’Università degli Studi di Firenze, sono emerse le rovine di una fortezza misteriosa. Secondo gli esperti, si tratterebbe delle fondazioni di un castello con mura spesse quasi due metri. Sempre nei pressi sono stati trovati dei frammenti di ceramica d’epoca romana e medievale.
La misteriosa fortezza della Val di Pesa
Questa seconda fase degli scavi che si è conclusa nei giorni scorsi ha dunque portato a galla nuove testimonianze del longevo passato della Val di Pesa. Secondo la documentazione storica, nell’area in cui attualmente si stanno concentrando le ricerche si sarebbe attestata la presenza di ben due castelli, entrambi risalenti ad un periodo che va dal 1000 al 1200.
Stiamo parlando del Castello di San Pietro in Bossolo e del Castello di San Giovanni, i cui nomi lasciano intendere la loro vicinanza a quello che è l’edificio più importante della zona – nel piazzale antistante la pieve di San Pietro in Bossolo si possono infatti ammirare i resti del battistero di San Giovanni.
“La nostra ricerca è volta alla definizione dell’identità delle strutture messe in luce che attualmente appaiono misteriose. Questa nuova campagna ci permetterà di ricostruire le principali fasi di vissuto di ciò che sta affiorando attraverso le indagini di scavo stratigrafiche” – ha annunciato l’archeologa medievista Chiara Marcotulli.
Le indagini proseguono infatti celermente, per scoprire cos’altro si cela nel sottosuolo toscano della Val di Pesa e per consentire “una rilettura complessiva del sito di San Pietro in Bossolo”, come ha spiegato il sindaco David Baroncelli.
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