Il Trono di Napoleone sta per tornare a Palazzo Reale a Milano
Dopo un lavoro di restauro, sta per tornare visibile a Palazzo Reale a Milano il Trono di Napoleone, chiamato "Trono della Cappella di corte"
Il Trono di Napoleone, detto “Trono della Cappella di corte“, tornerà visibile a Palazzo Reale a Milano dopo un lavoro di restauro. Prima di essere trasferito nei depositi della Sovrintendenza, il trono, scolpito e ricoperto di oro e di seta, si trovava dietro il coro della chiesa di San Gottardo annessa al Palazzo, tra altre sedie e arredi inutilizzati. I suoi spostamenti sono registrati grazie alle sigle inventariali marchiate a fuoco sul retro del “seggiolone”.
Le dichiarazioni
Paola Strada, storica dell’arte e direttrice dell’Ufficio esportazione della Soprintendenza, ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate dal ‘Corriere della Sera’: “Da anni ero in cerca di una sponsorizzazione perché è un pezzo importante e conserva ancora una splendida doratura originale. Aveva bisogno di una pulitura, del restauro delle aquile alla base e delle tappezzerie. Alla fine siamo stati fortunati perché in questo periodo c’è grande interesse a livello di studio sui troni di Napoleone. Gli storici italiani lavorano da anni assieme a quelli francesi scambiandosi informazioni”.
Stefano Zuffi, storico dell’arte e presidente del Rotary club Milano, ha suggerito il finanziamento del restauro del trono al Rotary, che quest’anno festeggia i 100 anni di vita.
“Tra le diverse manifestazioni per il centenario abbiamo l’organizzazione di una mostra storica il 26 ottobre a Palazzo Morando ‘100 anni a Milano’ di cultura e società intrecciate all’attività del Rotary. E siccome la restauratrice Paola Zanolini è nostra socia e si è occupata delle sale di Palazzo Reale, abbiamo senz’altro individuato nel recupero del trono il pezzo forte da presentare in mostra in anteprima. Poi diventerà l’elemento centrale della ricomposizione della sala del trono a Palazzo Reale“.
La restauratrice Paola Zanolini ha spiegato: “L’abbiamo pulito con una morbidissima polverina gommosa, senza solventi. Solo un massaggio. Nelle parti in cui era lacunosa, abbiamo rifatto la doratura con la foglia d’oro e abbiamo restaurato artigli e becco delle aquile alla base. Ora aspettiamo il tappezziere che monterà la seta verde fornita da Rubelli per braccioli, seduta e medaglione dello schienale con la N ricamata”.
Sopra la spalliera del trono manca probabilmente una corona perché l’oggetto, intagliato agli inizi dell’Ottocento (Napoleone fu incoronato nel 1805), è stato modificato dagli Asburgo nel 1838 per mano del loro architetto di corte.
Come sottolineato da Paola Strada, infatti, “i troni erano presenti in ciascuna delle residenze imperiali e rispecchiano sempre un progetto architettonico ben preciso: gli stessi architetti che progettavano il palazzo, disegnavano anche il trono considerato l’arredo più importante”.
Palazzo Reale tra le regge d’Europa
Nel mese di dicembre del 2022 era arrivata un’importante novità per Palazzo Reale: l’edificio di Milano era entrato ufficialmente a far parte dell’Association des Résidences Royales Européennes (Arre), atto che consente lo scambio alla pari con le più prestigiose regge d’Europa (come, per esempio, i castelli della Baviera, della Polonia, Schonbrunn o Versailles) e che rende possibile l’accelerazione del progetto di valorizzazione dell’identità storica del Palazzo Reale.
La Arre è stata creata nel 2001 allo scopo di “supportare i professionisti e gli esperti nella loro missione di conservazione, gestione e valorizzazione delle residenze reali, rafforzandone la collaborazione a livello europeo”.
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