Sulle tracce del Tartufo Bianco d’Alba: Langhe, Roero, Monferrato
Un itinerario di gusto, con i protagonisti della tavola di Langhe-Roero e Monferrato, Patrimonio Mondiale Unesco non soltanto per le mirabili colline vitivinicole, ma anche per il paesaggio culturale e le prelibatezze gastronomiche del territorio; il tartufo bianco di Alba (nella foto in basso) ne è un simbolo. Con esso, fanno capolino funghi, paste ripiene e vini pregiatissimi, quali Barolo e Barbaresco, nati sulle colline dei due omonimi borghi tutti da scoprire.
Prima tappa: Alba e il suo tartufo
La prima tappa dell’Itinerario di gusto tra Langhe-Roero e Monferrato, parte ovviamente dal regno del tartufo bianco: Alba. Questa meravigliosa cittadina in provincia di Cuneo è nota per una manifestazione a rilevanza internazionale, il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba (da sabato 9 ottobre a domenica 5 dicembre). Prima di deliziare il palato con i piatti della tradizione a base di tartufo (nella foto di copertina), è bello concedersi una rilassante passeggiata per le vie del centro storico, con le sue torri, la Cattedrale di San Lorenzo e la Chiesa di San Domenico.
Alba ha anche una parte “underground”: i sotterranei del centro storico (nella foto in basso) tutti da scoprire. È possibile prenotare una visita guidata in compagnia di un archeologo che mostrerà le antiche origini della città, attraverso un antico tempio, il teatro e il foro di epoca romana, il primo fonte battesimale.
Dopo la visita, è tempo di deliziare il palato. Nel Cortile della Maddalena, cuore della Fiera del Tartufo, è possibile acquistare gli esemplari del Tuber magnatum Pico selezionati appositamente dai giudici di Analisi Sensoriale del Tartufo. Nella Sala Beppe Fenoglio, invece, si tiene l’Alba Truffle Show con creazioni gourmet dei grandi chef della cucina italiana e internazionale.
Alba pullula di ottimi ristoranti e trattoria in cui gustare piatti a base di tartufo, ma anche peperoni con le acciughe, vitello tonnato, carne cruda all’Albese, tajarin e brasato. Chi punta invece all’esperienza nel firmamento, qui trova il più alto esempio di cucina locale rivisitata: Piazza Duomo ad Alba, ristorante tre Stelle Michelin dello chef Enrico Crippa.
Da non perdere ad Alba:
- Passeggiata per le vie del centro storico
- Alba sotterranea
- Fiera del Tartufo Bianco
- Gustare i piatti della tradizionale locale, in trattoria o stellati
Seconda tappa: i Borghi delle Langhe
Il secondo giorno dell’itinerario è alla scoperta dei più bei borghi delle Langhe, patria di gusto, buon vino e arte.
La Morra e Verduno
Si parte da La Morra, paesino arroccato in cima a una collina, da cui si gode della vista più spettacolare sulle Langhe. Si passeggia per le vie del minuscolo centro storico che brulica di vinerie e locali. Da non perdere la Chiesa della Confraternita di San Sebastiano, piazza Castello e la Torre Campanaria, sulla quale è possibile salire e ammirare un panorama a 360 gradi.
Dopo la foto di rito al panorama e la visita al centro storico, ci si sposta a Palazzo Marchesi di Barolo, dove ha sede la Cantina Comunale, aperta dal 1973: qui è d’obbligo una sosta per degustare o acquistare i vini dei tantissimi vignaioli locali. Meta d’obbligo: la Cappella del Barolo (nella foto in basso), ossia la coloratissima Cappella della Madonna delle Grazie, circondata dai vigneti.
Cinque minuti di auto e da La Morra ci si sposta a Verduno, il borgo famoso per il Basadone, vino autoctono prodotto soltanto in tre comuni delle Langhe: questo vino viene prodotto soltanto nei comuni di Verduno, La Morra e Roddi d’Alba. Per una degustazione, qui, si aprono le porte del Castello di Verduno, che ospita una bella cantina.
Barolo e Barbaresco
Dopo la sosta per il pranzo in uno dei tanti agriturismi della zona (dove assaggiare piatti a base di tartufo bianco e porcini, i due grandi protagonisti in questa godereccia area piemontese), ci si trasferisce a Barolo, simbolo delle Langhe e patria dell’omonimo vino, tra i più pregiati d’Italia. Qui è d’obbligo una visita al WiMu, il museo del vino all’interno del castello Falletti di Barolo.
Se avanza tempo e si desidera trascorrere la serata in uno degli altri borghi langaroli, allora, si punta verso Barbaresco, dove vivere un’esperienza di gusto: tartufo e vino sulle tavole di ristoranti d’eccellenza in cui cenare con vista e assaggiare i piatti più famosi della cucina tipica langarola. Due gli indirizzi di riferimento: Casa Nicolini e Rabaya.
Da non perdere nella prima tappa nelle Langhe:
- La Morra e i suoi panorami
- Una visita a WiMu, il museo del vino
- Verduno e le cantine
- Barolo e Barbaresco
- Fotografarsi alla Cappella del Barolo
Terza tappa: un salto in Monferrato
Per la terza tappa dell’itinerario ci spostiamo in Monferrato, altro patrimonio culturale ed enogastronomico piemontese.
Moncalvo
Il tour, a ritmo lento, può partire dal borgo medievale di Moncalvo, la città più piccola d’Italia. Un luogo d’altri tempi che, pur essendo minuscolo, custodisce palazzi e residenze nobiliari meravigliose come la casa dei Marchesi del Monferrato, Palazzo Testa Fochi e Casa Lanfrancone.
Cella Monte
Dopo una passeggiata a Moncalvo, ci si sposta a Cella Monte, dove ammirare i tanti palazzi costruiti con una particolare pietra locale, la Pietra da Cantoni. Un borgo, tra i Borghi più Belli d’Italia, tutti da scoprire anche nei sotterranei, Questa, infatti, è la patria degli Infernot (nella foto in basso), le antiche cantine sotterranee, dove da secoli riposano pregiate bottiglie Grignolino, la Barbera, la Freisa. In paese ce ne sono moltissimi, la maggior parte privati ma visitabili, dei veri e propri musei del patrimonio vitivinicolo locale. Una visita la merita Il Museo della Pietra da Cantoni, che è anche punto panoramico di rara bellezza per immortalare il Monviso.
Rosignano Monferrato
A questo punto è il momento di spostarsi a Rosignano Monferrato, borgo romantico, in cui ogni scorcio è magia. Qua i palazzi fanno da sfondo al medievale Castello di Uviglie, che domina la collina di vigneti. Per chi volesse trascorrere una notte da favola e vivere un’esperienza senza tempo, poi, ci sono sempre le stanze del Castello di Mellana.
Da non perdere in Monferrato:
- Moncalvo, la città più piccola d’Italia
- Il Museo della Pietra da Cantoni
- Celle Monte e gli Infernot
- Rosignano Monferrato e i panorami dei vigneti
- Dormire in un castello
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