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Tartarughe "aliene" e scarichi delle piscine: Garda a rischio

L'ecosistema del Lago di Garda è a rischio: gli scarichi nocivi delle piscine e la presenza di tartarughe "aliene" mettono a repentaglio alghe e piante

Lago di Garda a rischio

L’ecosistema del Lago di Garda è a rischio: a lanciare l’allarme è l’Unione Pescatori Sportivi del Garda. A causa delle notevoli quantità di sostanze scaricate dalle piscine mette a repentaglio l’acqua del lago che fa da cerniera tra Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige.

Gli indicatori dello stato di salute della flora e della fauna del Lago di Garda stanno peggiorando negli ultimi anni: le cause sono l’aumento delle temperature e le sostanze nocive che finiscono in acqua. Due campanelli di allarme lanciati già dalle associazioni ambientaliste e da quelle dei pescatori.

A rischio le acque del Lago di Garda

Preoccupano le condizioni del lago: le piante acquatiche e le alghe sono molto importanti perché dal punto di vista naturale, rappresentano una provvista di ossigeno per le acque e per gli esseri viventi, oltre a fornire nutrimento per i piccoli organismi.

Bisogna tenere a mente, poi, che la maggior parte delle specie lacustri depositano le proprie uova tra le piante acquatiche del basso e medio fondale: queste, in cambio, forniscono riparo e ossigenazione. Una volta schiuse le uova deposte, gli avannotti trovano nelle piante acquatiche il loro primo nutrimento e un prezioso riparo dai possibili aggressori.

L’equilibrio naturale del Lago di Garda che fa da sfondo ad alcune delle ville storiche più belle in Italia, rischia di essere messo in serio pericolo. Sono tante le cause che mettono a repentaglio il suo ecosistema: la diminuzione di alghe e piante autoctone, l’inquinamento e l’incremento di specie “aliene”, in particolare le tartarughe.

Nel Lago di Garda sono presenti molte testuggini, dalla più comune come la Trachemys scripta alla vorace Pelodiscus sinensis di origine cinese che si ciba di alborelle, pesci gatto, invertebrati e piccoli esemplari di trote e carpe. Le tartarughe “aliene” hanno la capacità di adattarsi senza difficoltà al nostro ambiente e non hanno predatori naturali: queste specie sono tra le principali minacce alla biodiversità lacustre.

A peggiorare la situazione è la proliferazione di piante e alghe esotiche: queste tendono a prendere il sopravvento su quelle autoctone che di conseguenza, rischiano di scomparire per sempre.

Il WWF, negli ultimi anni, ha portato avanti delle immersioni di monitoraggio, raccogliendo informazioni sulla presenza di fauna ittica tra le acque del Lago di Garda. Si tratta di un lavoro importante che rappresenta la base per capire in modo preciso e certo in quale stato di salute versano la flora e la fauna.

Le piante acquatiche hanno dei compiti vitali per l’habitat lacustre: la loro continua e costante rarefazione deve destare una forte preoccupazione se si vuole preservare una vita subacquea equilibrata.