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Streptococco tra bambini, boom di casi in Italia: dove e rischi

Casi in aumento e boom di richieste di tamponi per lo streptococco in Italia: cosa sta succedendo e dove, ma soprattutto quali sono i rischi

In diverse zone d’Italia e, in particolare, a Roma, le farmacie sono prese d’assalto. Il Covid-19, però, non c’entra.

Farmacie prese d’assalto a Roma per lo streptococco

Secondo quanto riferito da ‘Il Messaggero’, ci sarebbe un boom di contagi da streptococco tra i bambini a Roma e i medici sono d’accordo nel sostenere che, rispetto al 2022, l’infezione è aumentata almeno del 20%. Secondo i farmacisti, però, il dato sarebbe ancora più alto, a fronte delle richieste di test pervenute.

Gianluca De Filippis, titolare della farmacia Portuense, ha spiegato a ‘Il Messaggero’: “Da un mese a questa parte vendiamo gli auto-test dopo che sono tornati in commercio, nel senso che la loro richiesta nei mesi scorsi era molto bassa poi la domanda è aumentata ma le ditte ci hanno impiegato un po’ prima di mandarci il materiale”.

La sua farmacia, oltre a vendere i test, li esegue anche. De Filippis ha aggiunto a questo proposito: “Non è semplice come esame. anche se molto rapido poi nel risultato, perché con un tampone si devono raggiungere le tonsille e nei bambini piccoli spesso è difficile”.

In media, ha reso noto ancora ‘Il Messaggero’, in quasi tutte le farmacie di Roma ogni giorno sono venduti o eseguiti, laddove possibile, una decina di test mentre nello stesso periodo del 2022 le richieste erano minime o pari a zero.

Teresa Rongai, a capo della Federazione italiana medici pediatri del Lazio, ha dichiarato: “L’infezione da streptococco è sempre esistita ma, con la rincorsa al test in presenza anche solo di un positivo in una classe, possono emergere altri positivi. Attenzione, però, perché molti bambini sono portatori sani e dunque, senza sintomi, non devono assumere in alcun modo gli antibiotici come si prevede invece per i sintomatici”.

‘Il Messaggero’ ha anche riferito che, stando a quanto si evince dal numero delle assenze a scuola, lo streptococco avrebbe colpito non solo il target 2 mesi-6 anni, ma anche i bambini più grandi.

Test per streptococco in aumento anche in altre zone d’Italia

Secondo il portale ‘farmacista33’, le segnalazioni da parte delle farmacie di richieste di tamponi per la rilevazione dello streptococco sarebbero in aumento non solo a Roma, ma anche in altre città d’Italia, da Bologna a Milano.

Casi di streptococco: il commento dell’ospedale Bambino Gesù

Antonino Reale, pediatra dell’Istituto per la Salute dell’ospedale Bambino Gesù, ha fatto chiarezza sull’argomento streptococco, rilasciando alcune dichiarazioni a ‘Fanpage’: “Sicuramente abbiamo registrato un netto aumento dei casi di streptococco da un mese, circa il 30% in più rispetto agli ultimi 3 anni. Sono dati, però, su cui non facciamo molto affidamento, in quanto a limitarli c’erano il lockdown, le mascherine e il distanziamento sociale. Per quanto riguarda gli accessi in ospedale c’è un aumento degli accessi per tonsilliti da streptococco, ma questo non ci meraviglia, perché come tutte le infezioni c’è una ciclicità”.

Il pediatra ha poi spiegato perché “non bisogna creare allarmismi“: “I sintomi sono febbre alta, gola arrossata, a volte vomito, linfonodi della gola ingrossati. In caso di epidemia e il medico sa che in una classe ci sono vari casi di streptococco, il bambino ne presenta i sintomi, allora è utile fare un tampone. In rari casi lo streptococco può provocare otiti, polmoniti, ascessi tonsillari, scarlattina, ma le complicazioni gravi sono rare”.

Questi, infine, sono i consigli del pediatra: “Arieggiare maggiormente le stanze e lavarsi spesso le mani. C’è una fascia d’età a rischio per maggiori complicazioni, che è quella scolastica, più precisamente dai 5 ai 15 anni”.