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Spiaggia di Talmone presa d'assalto per la festa del milionario

La splendida spiaggia protetta di Talmone, in Sardegna, è stata occupata abusivamente per la festa di un milionario americano: ecco cos'è successo

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

In barba ai divieti e ai regolamenti che limitano l’accesso (e l’uso) della splendida spiaggia di Talmone, un’oasi protetta della Sardegna, un milionario americano si è concesso una mega festa che ha messo a rischio questo angolo di paradiso incontaminato. È successo a Porto Cuncato, nel territorio di Palau, dove sorge una spiaggia meravigliosa i cui fondali ospitano una ricca popolazione di poseidonia, importante per la biodiversità del mare.

Spiaggia di Talmone, la festa privata

Succede di nuovo: proprio come lo scorso anno alcuni turisti erano sbarcati a Cala Coticcio, in una zona protetta, e altri avevano invece invaso la spiaggia rosa di Budelli per qualche tuffo “proibito”, anche stavolta si parla di persone che hanno dimostrato di non essere in grado di rispettare l’ambiente che ci circonda. L’increscioso episodio è avvenuto domenica 28 luglio 2024 sulla spiaggia di Talmone, situata nel territorio di Palau.

Cos’è accaduto? Lo yacht di un milionario americano ha attraccato al largo della costa di Porto Cuncato e ha poi avuto inizio lo sbarco di decine di persone che avrebbero dovuto partecipare ad una festa in spiaggia. Lo yacht, il Rockit, è di proprietà di un magnate che possiede una catena di fast food, ma il suo nome non è stato rivelato. Quel che è certo è che le intenzioni erano chiare: il party avrebbe dovuto intrattenere gli ospiti con tutte le comodità.

Sulla spiaggia sono così stati installati, già in mattinata, degli enormi gazebo – che, stando ad alcune testimonianze, avrebbero addirittura impedito ad altri bagnanti di raggiungere il bagnasciuga – e tutto ciò che sarebbe potuto servire per una festa in grande stile: tavoli, sedie, un barbecue, una rete da pallavolo e persino una postazione per il DJ. A denunciare la situazione è stata l’associazione Amici di Talmone, con un lungo post su Facebook – corredato di foto e video.

“La spiaggia di Talmone è diventata oggi un retreat privato abusivo per i ricchi vacanzieri dello yacht (di un milionario). Nonostante i divieti dell’ordinanza balneare emessa dalla Regione Sardegna, il turismo cafone prosegue con la sua arroganza ad impattare negativamente sull’ambiente. Un via vai di gommoni a motore per portare cibo, ospiti e materiale. Sono stati accesi fuochi in spiaggia. Un danno ambientale quindi non solo terrestre ma anche marino” – si legge sui social network.

Gli Amici di Talmone hanno poi contattato la Guardia Costiera e la Capitaneria di Porto, che sono prontamente intervenuti. Per le 4 del pomeriggio, tutto è stato finalmente smontato e la spiaggia è tornata ad essere quell’oasi di pace e tranquillità per cui ormai da tempo è conosciuta tra i bagnanti. Ma resta il problema di un turismo che non si fa scrupoli ad infrangere i divieti delle aree protette poste a tutela dell’ambiente.

I divieti e le limitazioni sulla spiaggia di Talmone

La spiaggia di Talmone, come tantissime altre riserve naturali della Sardegna, è soggetta ad un’ordinanza che limita le attività che vi si possono compiere, a tutela del paesaggio. “È vietato il barbecue, è vietato navigare o sostare con imbarcazioni entro 200 metri dalla spiaggia, è vietata la musica così come il beach volley al pari di qualsiasi altro sport” – ha dichiarato Myriam Stelletti, ricercatrice dell’Università di Sassari, ai microfoni dell’Ansa.

La donna, parte dell’associazione Amici di Talmone, ha poi spiegato i motivi di tali divieti: “Sotto lo scoglio della spiaggia di Talmone è presente una vasta prateria di poseidonia oceanica, fondamentale per l’ecosistema marino e la lotta all’erosione della spiaggia. Lo scorso anno un catamarano francese si era ancorato proprio sopra la prateria e aveva sbarcato decine di turisti. Da quell’episodio abbiamo avanzato la richiesta di mettere un cavo tarozzato per la balneazione a 200 metri. Avevamo avuto parere positivo, ma a respingere la richiesta è stato il Comune di Palau”.