Lo sfogo di Carlo Verdone su Roma: cosa è successo e la reazione
Carlo Verdone, attore e regista romano, ha espresso il suo malcontento sul destino di molti cinema romani che stanno chiudendo o cambiando uso
Carlo Verdone è uno dei volti più amati del cinema italiano. Nato a Roma il 17 novembre 1950, è cresciuto in una famiglia legata al mondo dell’arte e ha debuttato molto presto nel mondo del cinema come attore e regista. Verdone ha raggiunto velocemente un successo straordinario grazie al suo talento comico e alla sua capacità di raccontare l’Italia attraverso personaggi autentici e situazioni tragicomiche. Roma, città natale del regista, ha sempre avuto un ruolo centrale nelle sue opere. Le sue strade, i suoi quartieri e i suoi abitanti sono spesso stati protagonisti o sfondo delle storie che Verdone ha raccontato sul grande schermo. Non sorprende, dunque, che la città e il suo destino culturale siano temi che gli stanno particolarmente a cuore.
Carlo Verdone e lo sfogo sul mondo del cinema
Roma non è solo la città eterna, ma anche il cuore pulsante della storia del cinema italiano. È qui che si trovano gli iconici studi di Cinecittà e molti cinema storici che hanno contribuito alla diffusione della cultura cinematografica. Negli ultimi anni, però, la capitale ha vissuto un declino nella presenza delle sale cinematografiche, un fenomeno che preoccupa molti. Le sale storiche, una volta centri di aggregazione culturale, stanno progressivamente chiudendo o cambiando destinazione d’uso, trasformandosi in supermercati, fast food o sale scommesse. Questo cambiamento priva la città di importanti spazi culturali e artistici.
In questo contesto, Carlo Verdone ha espresso parole di estrema tristezza per la vendita di altre sale cinematografiche. Il regista ha dichiarato tutto il suo disappunto in un’intervista recente, commentando l’acquisizione di nove sale cinematografiche del gruppo Ferrero da parte di un fondo olandese. Tra queste, spicca il cinema Roma, una sala che Verdone conosce bene e di cui in passato è stato proprietario.
Il ‘Corriere’ ha riportato le sue parole di malinconia: “È una grande tristezza, Roma sta diventando una città sempre più culinaria-turistica. Che dispiacere passare davanti al cinema Roma e vedere che c’è un vetro rotto o una scritta in più. È veramente una latrina. Sono posti importanti di condivisione e di aggregazione, perché lasciarli così?” Per Verdone, le sale cinematografiche non sono solo luoghi fisici, ma spazi di incontro, emozione e creatività che meritano di essere preservati e valorizzati.
Il futuro dei cinema romani
Il malcontento di Carlo Verdone si inserisce nel dibattito sulla recente acquisizione di nove cinema romani da parte di un fondo olandese. Tra le sale coinvolte vi sono nomi storici come Adriano, Atlantic, Reale e Roma, per un valore totale di 42 milioni di euro. L’asta giudiziaria, avviata nel 2024, ha visto il fondo olandese aggiudicarsi questi cinema con un rilancio di dieci milioni rispetto alla base d’asta, fissata a circa 32 milioni di euro. Tra le strutture coinvolte, alcune sono ancora attive, come il cinema Adriano e l’Atlantic, mentre altre, come il Roma, sono ormai abbandonate da anni. Il futuro di queste sale è però incerto.
Una nuova legge regionale del Lazio consente infatti la riconversione delle sale cinematografiche chiuse da almeno 15 anni in altre tipologie di attività, come supermercati o ristoranti. Questa normativa, se da un lato offre una soluzione per gli immobili inutilizzati, dall’altro rischia di impoverire ulteriormente il panorama culturale della città. Dal 2018, ben 55 sale cinematografiche hanno chiuso i battenti a Roma, tra cui strutture storiche come il Metropolitan di via del Corso e il Fiamma di via Bissolati. Questo declino è attribuibile a diversi fattori, tra cui il calo degli incassi (stimato intorno al 20% negli ultimi anni), la concorrenza delle piattaforme di streaming e la crescente trasformazione degli spazi urbani in funzione del turismo e del commercio.
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