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"Scoperta sorprendente": schizzi di Modigliani sotto un dipinto

La scoperta sorprendente grazie ai Raggi X: rivelati tre disegni di Modigliani nascosti sotto i colori di un dipinto conservato ad Haifa, in Israele

Modigliani, i raggi X rivelano i disegni nascosti

La scoperta proviene dal Museo Hecht dell’Università di Haifa, in Israele, ed è di quelle eccezionali. Nascosti sotto i colori di un dipinto di Amedeo Modigliani, sono stati trovati tre schizzi finora sconosciuti, opera dello stesso celebre artista.

La scoperta è stata possibile grazie a un’indagine ai raggi X, che ha confermato i sospetti sorti nel 2010: sotto il Nudo con Cappello di Modigliani, ci sono davvero dei disegni del pittore livornese.

Modigliani: i falsi e i ritratti nascosti

Amedeo Modigliani è riconosciuto in tutto il mondo come uno tra gli artisti più influenti del XX secolo: i dipinti di Modigliani, nato a Livorno nel 1884, sono tra i più costosi mai venduti all’asta e anche tra quelli che contano – insieme a altre eccellenze del Made in Italy – più falsi e contraffazioni.

Nel 2016 un nudo di Modigliani fu venduto per 170 milioni di dollari, entrando nel novero delle opere d’arte più costose mai battute all’asta, e soltanto l’anno successivo una intera mostra fu costretta a chiudere i battenti a causa dell’importante numero di falsi, 21 su 60, scovati dagli esperti nel catalogo dell’esposizione. Accadde in quel di Palazzo Ducale, a Genova, e pare che vi sia un processo penale ancora in corso per stabilire le responsabilità della vicenda.

Le opere di Modigliani sono conservate nei musei di tutto il mondo, e non è la prima volta che riservano delle sorprese quando indagate ai raggi X: la stessa tecnica, utilizzata nel 2018 nei laboratori della Tate Gallery di Londra, rivelò l’esistenza di un ritratto mai visto prima nascosto sotto il Ritratto di Ragazza.

Quello conservato alla Tate Gallery è un dipinto del 1917, che risale cioè agli ultimi anni di vita dell’artista, e in particolare all’anno in cui Modigliani potè partecipare all’unica mostra personale che gli fu dedicata in vita, a Parigi.

Il doppio ritratto conservato al Museo Hecht dell’Università di Haifa risale invece al periodo 1907-08, cioè agli anni in cui Amedeo Modigliani era appena arrivato a Parigi, la città che accolse la sregolata e passionale vita dell’artista fino alla fine.

Si tratta di un lavoro giovanile, che risale a un’epoca in cui – bohèmien appena trasferitosi da Livorno – trovare acquirenti per i dipinti dai lunghi colli ispirati all’arte africana e cicladica non era così semplice.

L’incredibile scoperta ai raggi X

Il Nudo con Cappello è un dipinto particolare: per risparmiare sull’acquisto di nuove tele, Amedeo Modigliani ne dipinse entrambi i lati. Così i visitatori del Museo di Haifa, che acquisì l’opera nel 1983, si trovano di fronte a un dipinto bifronte: su un lato, al dritto, il Ritratto di Maude Abrantes; sull’altro lato, a testa in giù, il Nudo con Cappello.

La tela però contiene anche dell’altro: se ne accorse per primo il curatore del Museo israeliano, quando nel 2010 notò gli occhi di un’altra figura emergere tra il collo e il petto di Maude Abrantes.

Così, in occasione della preparazione di una grande mostra che si terrà in Ottobre alla Barnes Foundation di Philadelphia, negli USA, è stato deciso di indagare più da vicino la tela di Modigliani.

Come è avvenuto per altri celebri dipinti, è la tecnologia ai raggi X che ha permesso di vedere cosa si nascondeva al di sotto dei colori visibili: “Attraverso i raggi X siamo davvero in grado di far parlare questo oggetto inanimato”, spiega Inna Berkowits, storica dell’arte dell’Hecht.

“Quando abbiamo deciso di fare la radiografia”, continua la studiosa, “volevamo solo saperne un po’ di più sulla figura nascosta sotto Maud Abrantes”. La scoperta ha superato le aspettative: oltre alla donna nascosta che già s’intravede, che oggi sappiamo indossare un cappello, sono stati scoperti altri due ritratti sul lato opposto dell’opera. I due schizzi erano completamente sconosciuti fino a oggi, in quanto invisibili a occhio nudo, e rappresentano un uomo e una donna con chignon.

Secondo Berkowits, l’opera è un vero e proprio “quaderno di schizzi su tela”, che mostra la “ricerca incessante dell’espressione artistica” del turbolento artista. E per gli scienziati non ci sono dubbi, si tratta di opere autentiche.