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Chi è la Gioconda? Svelato il rebus nascosto nel dipinto

Da un rebus nascosto da Leonardo negli occhi della Gioconda e sullo sfondo del dipinto la possibile soluzione all'enigma sull'identità della Monna Lisa

Risolto il rebus nascosto nella Gioconda

La Gioconda di Leonardo da Vinci ancora al centro delle indagini gli studiosi: il ritratto più celebre della storia è da sempre segnato da enigmi e misteri, e sono diverse le teorie che negli anni hanno tentato di svelare i segreti del capolavoro di Leonardo. A partire dall’identità della Monna Lisa, mai rivelata dal genio del Rinascimento italiano.

Secondo la teoria più diffusa, il dipinto rappresenterebbe la nobildonna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo – da cui il nome “Gioconda”. Ma si stanno facendo strada diversi studi che sembrano indicare una soluzione diversa per il rebus della Monna Lisa.

Chi è la Gioconda? L’enigma di Leonardo

Secondo le ricerche dello studioso Teodoro Brescia, filosofo e antropologo, la donna rappresentata nel capolavoro di Leonardo non sarebbe Lisa Gherardini, bensì Giovanna Bianca Sforza, l’amata figlia di Ludovico il Moro che morì a soli 13 anni e che dimorava nel Castello di Vigevano.

Se ne parla in un libro di nuova pubblicazione intitolato “Un rebus sulla Gioconda. Tra i due rami del Lago di Como”: secondo l’autore, dottore di ricerca presso l’Università di Bari, l’identità della Gioconda sarebbe svelato da un rebus nascosto nello stesso dipinto.

“Questo nuovo studio”, spiega Brescia, “parte dalle prime ricerche dello studioso d’arte Silvano Vinceti che nel 2010 individua nel dipinto due coppie di lettere negli occhi della Gioconda e una coppia di numeri sotto il ponte alle sue spalle”.

La scoperta di un rebus all’interno della Gioconda si deve allo stesso Vinceti che ha recentemente ipotizzato l’esistenza di una seconda Monna Lisa, più giovane e bella di quella esposta al Louvre, e dal sorriso malinconico.

L’idea che possa esistere un rebus nascosto all’interno del ritratto è piuttosto coerente con quanto sappiamo della vita di Leonardo: sono stati infatti rinvenuti oltre 170 rebus scritti dal genio di Vinci, ricorda Brescia nelle sue pubblicazioni, per dilettare Ludovico il Moro e la sua corte.

Secondo la ricerca della professoressa Carla Gori, dal rebus celato negli occhi di Monna Lisa si può individuare la città che fa da sfondo al ritratto: sotto il ponte a destra della Gioconda si vede scritto 72, che denoterebbe il ponte di Bobbio, crollato e ricostruito proprio nel 1472.

Secondo la ricerca di Brescia, invece, Bobbio non c’entra: nel rebus della Gioconda si celerebbe la risposta all’enigma più dibattuto, tra quelli che accompagnano le vicende del dipinto, e cioè la vera identità della Monna Lisa.

Risolto il rebus della Gioconda

In base allo studio della professoressa Gori, il rebus individuato all’interno del dipinto sarebbe composto dai caratteri G, S e 72 – che indicherebbero rispettivamente l’identità della donna e il luogo rappresentato nel dipinto. G e S starebbero infatti per Giovanna (Bianca) Sforza, mentre il numero 72 indicherebbe la vicenda storica del ponte di Bobbio.

Secondo la nuova ricerca di Teodoro Brescia – già noto per aver svelato diversi dettagli inediti nell’Ultima Cena di Leonardo – i caratteri individuati vanno letti allo specchio: sappiamo che Leonardo scriveva in maniera speculare, e anche i rebus vanno letti seguendo questo principio.

Nella nuova pubblicazione, lo studioso approfondisce una scoperta che aveva anticipato in un articolo apparso nel 2019 su ‘Nexus New Times’. Intervistato in quell’occasione da ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, Brescia così spiegava il rebus della Gioconda: “sono arrivato alla conclusione che i caratteri siano più precisamente VL, LE (o B) e 72. Specchiati diventano JV, BJ ed SF”.

Il tutto va letto considerando l’inevitabile logorio della superficie ma soprattutto la natura dei rebus, cioè lo stretto collegamento di lettere e immagini: “JV nell’occhio destro, posto sulle anella (anelli) dell’iride, diventa Jvanella”, spiega Brescia, mentre “BJ nell’occhio sinistro, posto sull’ancilla (pupilla) diventa Bjancilla”. La sigla specchiata SF sotto il ponte, che in altri studi era stata letta come 72, diventa Sforza: si trova infatti sul pelo dell’acqua, in lingua rinascimentale “orza”.

La soluzione del rebus è così servita: Jvanella Bjancilla Sforza sarebbe nient’altro che la piccola Giovanna Bianca Sforza. Secondo la professoressa Gori, le cui indagini concordano con quelle di Brescia almeno quanto all’identità di Monna Lisa, Leonardo potrebbe aver tentato di nascondere la vera identità della donna invecchiandone i lineamenti.

Ciò avrebbe consentito a Ludovico il Moro – colpito dalla perdita prematura dell’amata figlia Bianca e dalla sconfitta sul campo – di portare con sé il caro ritratto quando fu costretto a fuggire in Francia.