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Straordinaria scoperta a Montaione: dagli scavi spunta Ercole

A Montaione riemerge una statua di Ercole risalente al III-IV secolo d.C. durante gli scavi archeologici di una villa romana nella Valdelsa fiorentina

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Statua Ercole Montaione

Una scoperta archeologica di grande rilievo ha recentemente acceso i riflettori su Montaione, piccolo comune della Valdelsa fiorentina. Durante una campagna di scavi estivi, è emersa una preziosa testimonianza della tarda età imperiale romana: una statua in marmo bianco raffigurante Ercole, simbolo di forza e resilienza nella mitologia classica. Il ritrovamento ha suscitato l’interesse della comunità scientifica e del pubblico, non solo per il valore storico dell’opera, ma anche per il contesto archeologico in cui è stata rinvenuta.

Cosa si sa sulla statua di Ercole scoperta a Montaione

La statua, alta poco più di 50 centimetri, è stata rinvenuta durante uno scavo autorizzato dal Comune di Montaione su un terreno privato. Datata tra il III e il IV secolo d.C., rappresenta Ercole in un momento di riposo, con i simboli iconici delle sue leggendarie fatiche: la clava, la pelle del leone di Nemea — trofeo della sua prima impresa — e la testa di toro ai suoi piedi, legata alla cattura del toro cretese, settima delle sue celebri imprese.

Il ritrovamento è stato annunciato dalla soprintendente Antonella Ranaldi durante la conferenza stampa di presentazione di tourismA – Salone dell’Archeologia e Turismo Culturale, che ha svelato al pubblico l’“Ercole della Valdelsa”, come è stato ribattezzato.

Restaurata in tempi record, la statua è stata esposta in anteprima il 21 febbraio presso il Palazzo dei Congressi di Firenze, durante l’incontro “Ultime dalla Toscana”, organizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.

I segreti della villa romana di Montaione

L’eccezionalità del ritrovamento è legata sia al valore artistico della scultura sia al luogo in cui è stata scoperta. Gli scavi hanno infatti interessato un complesso interpretato come una mansio romana, una stazione di sosta lungo una strada imperiale, spesso dotata di ambienti termali. Proprio su questo punto si è soffermata la soprintendente Ranaldi, che ha sottolineato l’importanza della statua come testimonianza dell’epoca:

“La piccola statua di Ercole costituisce oggi una preziosa testimonianza dell’alto livello decorativo del complesso architettonico da cui essa proviene, interpretabile come villa di un ricco possidente o, più probabilmente, come mansio, ovvero una stazione di sosta lungo una strada romana, spesso dotata di un annesso termale, come nel caso dell’edificio di Montaione”, ha dichiarato, come riportato su ‘Il Tirreno’.

Le indagini archeologiche, avviate nel 2012 e condotte dall’Associazione Culturale Valdelsa Fiorentina in collaborazione con il Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze, hanno permesso di recuperare numerosi reperti. Tra questi spiccano frammenti ceramici e un raro glirarium, un contenitore in terracotta usato nell’antica Roma per l’allevamento dei ghiri, considerati una prelibatezza gastronomica dell’epoca.

Il sito ha rivelato anche un ricco complesso termale decorato con marmi pregiati e mosaici pavimentali e parietali, come testimoniano le tessere vitree rinvenute, impreziosite da lamine d’oro; elementi che rafforzano l’ipotesi che la mansio non fosse un semplice punto di sosta, ma un edificio dotato di servizi di lusso, probabilmente frequentato da viaggiatori facoltosi o funzionari imperiali.

Il team di esperti è attualmente impegnato in ulteriori studi per comprendere meglio la funzione del sito e il contesto storico in cui la statua è stata realizzata, con l’obiettivo  di ricostruire la rete viaria romana che attraversava la Valdelsa e definire il ruolo strategico svolto da Montaione nell’antichità.