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La Sardegna si riprende la sabbia rubata sulle sue spiagge

Nasce un protocollo di intesa contro il furto di sabbia, conchiglie e rocce da parte dei turisti in vacanza sull'isola

Sardegna

La Sardegna si riprende la sabbia che puntualmente viene rubata sulle sue meravigliose spiagge.

Si tratta di un fenomeno molto diffuso, un malcostume talmente vasto da mettere a repentaglio le coste di tutta la Sardegna, tanto da costringere la regione ad attrezzarsi per prevenire il furto e salvaguardare il suo patrimonio naturale.

Ogni anno sono tantissimi i turisti che si riversano sui lidi sardi per trascorrere una vacanza da sogno. Molti di loro, prima di tornare a casa, pensano bene di prendere della sabbia come un originale souvenir “fai da te”. Un comportamento assolutamente inammissibile, visto che si parla quasi sempre di sabbia rarissima.

Per combattere questo fenomeno di malcostume, è stata ingaggiata una battaglia contro i ladri di sabbia: l’Area marina protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo in provincia di Olbia, l’Enac, la Geasar, la Regione Sardegna e il Corpo forestale hanno unito le loro forze nel nome del comune impegno di restituire la sabbia ai tratti di litorale da cui viene puntualmente sottratta.

Ne è nato un protocollo di intesa che prevede la creazione di un coordinamento atto a tutelare l’ambiente costiero e l’arenile. Una volta sequestrate conchiglie, sassi e sabbia, saranno riportate dove sono state prese.

Tutto quello che il Corpo Forestale sequestra ai varchi dell’aeroporto “Costa Smeralda” verrà confiscato e preso in custodia dalla Geascar. Successivamente, sarà l’Enac, a capo della security aeroportuale, a coordinare il recupero di sabbia, conchiglie e pezzi di roccia ai controlli di sicurezza degli imbarchi. Infine entrerà in scena l’Area marina protetta che si occuperà del loro riposizionamento sulla spiaggia.

Tocca all’Assessorato regionale dell’Ambiente, invece, organizzarsi dei procedimenti autorizzativi che sono finalizzati ad accertare la compatibilità ambientale di ogni riposizionamento.

L’ultimo caso di furbo in spiaggia è quello che riguarda una coppia di turisti scandinavi in vacanza in Sardegna. I due avevano pensato bene di portare via con loro un’intera bottiglia ripiena di rena bianchissima, prelevata nel lido urbano di San Giovanni, ad Alghero. La Forestale li ha subito multati con una contravvenzione di mille euro.

I due turisti scandinavi hanno provato a difendersi, dichiarando che in Danimarca è possibile prelevare tranquillamente la sabbia dalle spiagge. Un tentativo che non è bastato ad evitargli la multa. La rena è stata prontamente riposizionata sul tratto di costa al quale era stata sottratta.