Bari, clamoroso furto nella Basilica di San Nicola
Rubati nella notte un anello d’oro e le tre sfere del Santo Patrono di Bari: il furto ai danni della statua di San Nicola lascia sgomenta la città
Furto nel cuore della notte all’interno della Basilica di San Nicola, a Bari. I ladri si sono introdotti nella chiesa che contiene le reliquie del Santo intorno alle 4 del mattino.
Scomparsi l’Evangeliario con le tre sfere dalla mano sinistra e l’anello d’oro dalla destra del santo di Myra. I ladri hanno portato via anche una collana reliquiaria ed il contenuto della cassetta delle offerte ai piedi della teca del Santo.
Basilica di San Nicola: il furto nella notte
Il furto è stato denunciato già nelle prime ore del mattino, quando la comunità religiosa ha provveduto ad informare le autorità.
I padri domenicani riferiscono che il ladro è arrivato in bicicletta e si è introdotto nel tempio di San Nicola sfondando la porta di ingresso in largo Abate Elia, dopo aver divelto un’inferriata: è quanto è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza della Basilica nel cuore della città vecchia di Bari.
“La notizia del furto di parte degli oggetti sacri della statua di San Nicola in Basilica mi lascia sgomento” commenta il sindaco di Bari, Antonio Decaro. “Aver sottratto i simboli più evocativi della vita e della missione del vescovo di Myra significa aver ferito profondamente la città” continua Decaro.
I baresi si dicono scioccati per quanto avvenuto: “È come se fossero venuti nelle nostre case”, commenta una cittadina intervistata da ANSA. La speranza, condivisa da tutti, è che le telecamere abbiano raccolto abbastanza dati per individuare l’autore del furto e restituire al Santo quanto rubato.
Dalla teca che conserva le reliquie del Santo di Myra, venerato non soltanto dalla Chiesa Cattolica ma anche da quella Ortodossa, sono scomparsi gli attributi tradizionali del Santo, generalmente ritratto con tre sfere d’oro ed un libro in mano, ma anche una croce d’argento con alcune pietre.
Secondo le prime stime, il danno economico si aggira intorno ai 20mila euro. L’aver violato il Santo, rovinandone anche le mani durante il furto, è però per i fedeli “un gesto assurdo” che non trova giustificazione e che va al di là del semplice danno economico.
Vai a rubare a San Nicola
La figura di San Nicola è quella di un santo prodigo e misericordioso, che distribuisce doni e ricchezze: la tradizione di Babbo Natale deriva direttamente dalla figura del Santo di Myra.
E se a Bari dicono “vai a rubare a San Nicola” è perché il Santo è anche il protettore dei ladri, oltre che dei marinai, dei banchieri e degli usurai. Sono diverse le leggende che vedono il Santo sventare furti e convertire ladri alla fede cristiana, ma ce n’è anche una – che si può ammirare nella Cappella Castellani in Santa Croce a Firenze – che racconta la resurrezione di un ladro ad opera del Santo.
A Bari si festeggia San Nicola non soltanto il 6 dicembre, come nel resto del mondo, ma anche tra il 7 e il 9 maggio, quando viene rievocata la prima traslazione delle reliquie del Santo, che furono portate a Bari da Myra nel 1087 da un gruppo di marinai.
Tradizione vuole che anche la leggendaria banda di ladri della Pantofolaia che terrorizzava la città interrompesse i furti nella notte dell’8 maggio, per devozione nei confronti del Santo.
Qualche anno fa la Basilica di Bari fu oggetto di un altro furto, ad opera di un sacrestano sorpreso ad appropriarsi delle offerte dei fedeli. Già allora l’indignazione fu grande, ma non si era mai arrivati a toccare la statua del Santo, quella che ogni anno viene portata in corteo storico per essere venerata in piazza dall’intera comunità.
Le indagini sono in corso. I padri domenicani, nel frattempo, hanno rassicurato i fedeli: “La statua del Santo non ha subito eccessivi danni. Quanto prima sarà effettuato un intervento di restauro particolarmente alle mani del Santo”, rovinate durante il furto.
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