La Roma “dipinta”: viaggio tra i murales più belli della Capitale
Roma è conosciuta in tutto il mondo per la sua storia. Basta camminare col naso all’insù, del resto, per ammirare una chiesa, un monumento o una statua e fare un tuffo nel passato. Il legame tra Roma e l’arte, però, non guarda solo al passato: negli ultimi anni, infatti, i muri della Capitale sono stati dipinti da alcuni tra i migliori street artist al mondo.
Questo itinerario “alternativo” alla scoperta dei migliori murales di Roma è studiato idealmente per 3 giorni e può essere percorso anche senza automobile, sfruttando i collegamenti in metropolitana e bus.
Giorno 1
Rebibbia
La prima tappa è in “casa” del fumettista Zerocalcare: Rebibbia, zona famosa per ospitare il carcere (ma non solo). Basta raggiungere il capolinea della Metro B per ammirare subito il primo murales, ad opera proprio di Zerocalcare. All’uscita della stazione Rebibbia si trova il mammuth disegnato dal fumettista, con le scritte “Welcome to Rebibbia” e “Qui ci manca tutto, non ci serve niente”.
Casal De’ Pazzi
Da Rebibbia a Casal De’ Pazzi, il passo è breve: a piedi è possibile spostarsi verso il Museo di Casal De’ Pazzi, nel luogo in cui fu ritrovata una zanna fossile di elefante risalente a circa 200 mila anni fa (il famoso “mammuth” di cui parla spesso Zerocalcare nei suoi fumetti). Lungo la strada è possibile ammirare 3 enormi murales realizzati dallo street artist italiano Blu, tra via Palombini e via Ciciliano, sull’evoluzione della vita sulla Terra, sui diversi destini dell’uomo e sulla riconquista degli spazi da parte del “verde”. Sul muro perimetrale del museo, invece, c’è un murale di Jerico.
San Basilio (e Torraccia)
Giunti a questo punto, è possibile spostarsi in due direzioni: verso San Basilio (anche in bus) oppure verso il Tufello (anche in metro). A San Basilio, una zona periferica generalmente associata sui media a episodi di criminalità ma in gran fermento dal punto di vista artistico, è possibile ammirare le splendide opere d’arte realizzate nell’ambito del progetto “SanBa”, che coniuga street art e rigenerazione urbana. Tra i murales spiccano quelli realizzati dallo spagnolo Liqen (“El Renacer” in via Maiolati e “Devenir” in via Fiuminati) e dagli italiani Agostino Iacurci (“The Blind Wall” in via Osimo) e Hitnes (6 facciate di palazzi con enormi animali in zona via Arcevia).
Poco lontano da San Basilio, nel quartiere Torraccia, si può invece ammirare il “Miglio d’arte”, un percorso di oltre un chilometro lungo la pista ciclabile a ridosso del Grande Raccordo Anulare, con 99 murales.
Tufello
Agli appassionati di tv, cinema e teatro è consigliata la tappa al Tufello (è possibile avvicinarsi in zona via bus o con la metro B1). In via Tonali, Lucamaleonte ha realizzato “D’après Gigi”, murale dedicato a Gigi Proietti (nella foto in basso), che in questi luoghi ha trascorso l’infanzia.
Giorno 2
Pigneto
L’itinerario riparte dal Pigneto, antica borgata che, negli ultimi anni, ha vissuto una nuova giovinezza tra mercatini vintage e localini. Il Pigneto, raggiungibile con la Metro C, è anche il quartiere di Pier Paolo Pasolini. In via Fanfulla da Lodi, dove fu girato il film “Accattone”, è possibile scorgere un murale con Pasolini in versione “supereroe” e con la scritta “Io so i nomi” (l’opera di Omino71 fa riferimento al celebre articolo di giornale del 1974 in cui PPP scrisse: “Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe”).
Sulla stessa via, si possono ammirare anche l’occhio dello stesso Pasolini realizzato da MauPal (Mauro Pallotta) e il volto di Maria, nell’interpretazione di Margherita Caruso nel film di Pasolini “Il Vangelo Secondo Matteo” (opera di Mr. Klevra).
Tor Pignattara
Il quartiere Pigneto confina con Tor Pignattara. Nei pressi della fermata della Metro C “Malatesta”, più precisamente in via Pavoni, c’è il murale “Coffee Break” del duo Etam Cru, il più alto di Roma (ben 32 metri). Poco lontano, in via Antonio Tempesta, c’è invece il “Red Panda” dello street artist spagnolo Dulk, un animale fantastico a metà tra panda e volpe.
Tor Bella Monaca
Per la seconda parte di giornata ci sono due opzioni: Tor Bella Monaca o Quadraro. Con la metro C è possibile avvicinarsi a Tor Bella Monaca (fermata Torre Gaia), altra zona periferica di Roma spesso protagonista delle cronache cittadine, ma anche al centro di numerosi progetti di riqualificazione urbana. Il colore rossa domina il murale realizzato dallo street artist romano Diamond a largo Ferruccio Mengaroni, intitolato “No Surrender” (scelto da Piotta come copertina di “7 Vizi Capitale”, colonna sonora di “Suburra – La serie”).
Jeeg Robot (il film “Lo chiamavano Jeeg Robot” è stato girato in parte a Tor Bella Monaca) è il protagonista, invece, del murale di Solo, sempre a largo Ferruccio Mengaroni. Stessa location anche per il murale di Mosa One, che mostra un bambino che scavalca un muro grigio e ammira un mondo pieno di colori.
Quadraro
L’altra opzione è raggiungere con la Metro C il capolinea San Giovanni e da lì, con la Metro A, spostarsi al Quadraro, scendendo alla stazione di “Porta Furba”. Questo quartiere è uno dei centri nevralgici del Progetto M.U.Ro. – Museo di Urban Art di Roma. Tra i murales più significativi c’è “Nido di Vespe”, realizzato da Lucamaleonte in via Monte del Grano e ispirato al “rastrellamento del Quadraro” da parte della Gestapo e della polizia fascista. In via dei Quintili è possibile ammirare i “Sacred Birds” dell’artista brasiliano L7m (nella foto in basso).
Giorno 3
Ostiense
L’itinerario alla scoperta dei murales di Roma non può non far tappa nel quartiere Ostiense. Qui, Blu ha scelto il tema delle occupazioni abusive per il suo murale all’incrocio tra via del Porto Fluviale e via delle Conce. Poco lontano, sempre in via del Porto Fluviale, è possibile ammirare quello che è nato come il murale ecologico più grande d’Europa, “Hunting Pollution” (nella foto in basso), che Federico Massa (Iena Cruz) ha realizzato utilizzando una particolare pittura “mangia smog”.
Rione Monti
Per la seconda parte di giornata, i tifosi della Roma e gli appassionati di calcio in generale possono salire sulla Metro B e raggiungere la fermata Cavour: nello storico rione Monti, in via del Pozzuolo, c’è l’iconico murale dedicato a Francesco Totti (nella foto in basso).
Tor Marancia
Dopo la tappa a Rione Monti (chi non è interessato al calcio può, eventualmente, saltarla), si può raggiungere la Stazione Termini utilizzando la Metro B e da lì, in bus, dirigersi verso Tor Marancia. Qui è stato realizzato il progetto “Big City Life” (22 murales sulle facciate dei condomini della zona). Tra le tante opere segnaliamo il murale più fotografato sui social: “Il bambino redentore” (del francese Seth), che raffigura un bimbo che guarda il cielo dall’alto di una scala colorata (qui in basso e in copertina).
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