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A Robecco c'è un castello a prezzo di saldo che nessuno vuole

Palazzo Archinto a Robecco sul Naviglio è finito all'asta ma nessuno sembra interessato ad acquistare questo splendido edificio del XVIII secolo

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Palazzo Archito

Sono per ora incerte le sorti di Palazzo Archinto, un edificio del Settecento situato lungo il Naviglio Grande che nessuno sembra interessato a salvare dall’incuria e dal degrado.

Il Castello che nessuno vuole

“Palazzo Archinto va salvato”: è questo l’appello effettuato in questi giorni dal gruppo “Robecco Futura”. Robecco sul Naviglio è, infatti, una graziosa cittadina che si trova circa 25 km da Milano e che in questi giorni è diventata famosa per la presenza di Palazzo Archinto, un edificio al centro di diverse polemiche.

Attualmente ai piani inferiori del Palazzo si trovano la biblioteca comunale, un ristorante che serve piatti della cucina locale e il Museo del Naviglio Grande. I piani superiori, invece, risultano trascurati e disabitati da tantissimo tempo. L’azienda che anni fa ne era proprietaria, purtroppo, è fallita e il curatore fallimentare ha messo questi spazi all’asta senza però ricevere nessuna offerta.

All’inzio degli anni Novanta, la Regione Lombardia in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e la Fondazione Cariplo investirono del denaro per restaurare l’intero edificio. Una parte del Palazzo è stata così adibita a diversi servizi, mentre un’altra area è rimsta abbandonata e si trova ora in uno stato di degrado. La presenza, inoltre, di piccioni ha reso più volte necessario intervenire con bonifiche.

Diverse sono le idee presentate per dare nuova vita a questi piani dell’edificio. Dall’apertura di un museo del costume ad un ostello della gioventù, fino a pensare di coinvolgere lo Chef Carlo Cracco per aprire un nuovo ristorante.

Palazzo Archinto

Palazzo Archinto è un elegante edificio che si trova lungo le sponde del Naviglio Grande in una location davvero suggestiva. Il palazzo è spesso chiamato Castello, ma è stato costruito tra il XVII e il XVIII secolo come residenza signorile dal nobile banchiere Carlo Archinto (1670 –1732).

Il progetto iniziale si basava sui disegni di Carlo Federico Pietrasanta che aveva ideato un complesso di quattro grandi palazzi con un nucleo centrale di cinque piani e due pontili sul Naviglio per permettere l’approdo di imbarcazioni provenienti da Milano. Purtroppo, però, la famiglia Archinto finì in bancarotta e per questo non riuscì a terminare l’intero progetto. Oggi è possibile ammirare solo il blocco terminale di una delle quattro ali.