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Rischio Tsunami in Italia: a Taranto presentato lo studio sugli effetti delle mareggiate anomale

I geomorfologi riuniti a Taranto presentano i risultati dello studio sulle conseguenze delle onde anomale sulle coste italiane

Rischio Tsunami in Italia: a Taranto il primo studio sugli effetti delle mareggiate anomale

La penisola italiana potrebbe essere colpita da uno tsunami in ogni momento. La posizione centrale nel mar Mediterraneo e i numerosi vulcani sottomarini che costellano i fondali del mare nostrum rappresentano una vera e propria bomba a orologeria. Oggi per poter studiare tali fenomeni, che in passato hanno falcidiato le coste italiane con onde alte svariati metri distruggendo interi centri abitati, è stato completato uno studio che ha analizzato l’impatto che una tale eventualità catastrofica potrebbe avere sulle coste italiane contemporanee, particolarmente antropizzate.

A Taranto verrà presentato il progetto Start, sistema di rapid mapping e controllo del territorio costiero e marino che consente, attraverso la raccolta di dati lungo tutto la costa italiana, di definire in tempo reale l’entità dell’impatto di una mareggiata straordinaria e comprendere le conseguenze di uno tsunami che si abbatte sul centro abitato. Evento raro, ma tutt’altro che assente nel Mediterraneo: le cronache ricordano che nel 1169, nel 1743 e nel 1908 violenti maremoti hanno avuto conseguenze nefaste sulle cittadine che si sono sviluppate nei secoli a ridosso delle coste meridionali.

“La costruzione di una cartografia digitale implementabile e che supporti modelli predittivi di erosione e di inondazione è strumento di base indispensabile per la gestione integrata della fascia costiera nazionale e delle aree portuali”, ha chiarito Giuseppe Mastronuzzi, geomorfologo dell’Università di Bari e Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Morfodinamica Costiera” istituto dell’Associazione Italiana di Geomorfologia.

Il 29 settembre è prevista a Taranto la presentazione del progetto di monitoraggio durante l’Assemblea Nazionale dei geomorfologi che si riuniranno per una due giorni dedicata all’approfondimento della situazione delle coste italiane.

Uno studio quanto mai necessario tenendo conto che le ondazioni straordinarie risultano essere sempre più frequenti a largo delle coste italiane, fenomeni comprovati dall’erosione e l’inondazione della fascia costiera italiana strettamente connessi all’infrangersi di onde sempre più energiche e distruttive. Un problema causato dall’inasprimento delle condizioni meteorologiche nel cuore del Mediterraneo che peggiora il fenomeno delle mareggiate lungo la fascia costiera determinando condizioni di alluvionamento e inondazione straordinarie.