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Razzi e missili nel mare della Sardegna: cosa sono i War Games

In Sardegna fino al 29 novembre sono in programma i War Games ovvero esercitazioni militari che prevedono simulazioni e il lancio di razzi e missili

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

War Games in Sardegna

La Sardegna torna al centro di attività militari con nuove esercitazioni che coinvolgeranno il mare dell’Ogliastra e del Sarrabus. Conosciuti come War Games, questi scenari simulati vedono non solo il lancio di razzi e missili ma anche simulazioni di attività belliche e la messa in atto di nuove tecniche.

Le nuove esercitazioni in programma in Sardegna

Le esercitazioni militari, pianificate per tutto il mese di novembre 2024, sono state annunciate tramite un’ordinanza dell’Ufficio circondariale marittimo di Arbatax, guidato dal tenente di vascello Caniglia. Queste manovre coinvolgeranno le acque territoriali e alcune aree demaniali della Sardegna orientale, in un’ampia zona compresa tra Capo Monte Santu (Ogliastra) e Capo Ferrato (nel territorio del Sarrabus).

Le attività si svolgeranno dal lunedì al venerdì, dalle 7:00 alle 20:00, con l’esclusione dei fine settimana e proseguiranno fino al 29 novembre 2024. Durante questo periodo, saranno simulate operazioni militari che includono il lancio di razzi e missili, utilizzati per sperimentare tecnologie e strategie difensive e offensive. Gli addestramenti coinvolgeranno personale militare specializzato e risorse della Marina Militare Italiana, affiancati da alleati NATO, come spesso accade in queste operazioni congiunte. Le forze armate utilizzeranno mezzi tecnologicamente avanzati per simulare scenari di guerra, con l’obiettivo di addestrare il personale e testare nuove tecnologie. 

Per garantire il buon esito delle esercitazioni e la sicurezza sono state imposte rigide restrizioni. In primis è in vigore il divieto di navigazione, ovvero nessuna imbarcazione potrà transitare nelle aree coinvolte. Inoltre, anche tutte le attività di pesca e mestieri affini saranno interrotte nelle zone interdette. È stata anche proibita la libera circolazione nelle aree costiere comprese tra Punta De Sa Cala e Torre San Lorenzo. Le unità navali che hanno la necessità di transito nelle aree interdette dovranno richiedere un’autorizzazione specifica dall’autorità marittima.

Cosa sono i War Games?

L’Italia è un paese che ha sempre incrementato la spesa militare negli ultimi anni. I War Games, o giochi di guerra, sono esercitazioni militari che simulano situazioni di conflitto reale in un contesto controllato. Questi addestramenti hanno l’obiettivo di migliorare la preparazione delle forze armate, testare tattiche e strategie, e verificare il funzionamento di nuove tecnologie, tra cui sistemi di lancio di razzi e missili. Queste operazioni possono includere vari scenari, come attacchi simulati con tecniche belliche innovative ma anche testare sistemi di difesa e addestramento delle truppe per rispondere a eventuali invasioni. Inoltre, vengono realizzate anche delle operazioni congiunte con il coordinamento tra diverse forze armate, anche internazionali. Bisogna dire che i War Games in Sardegna non sono una novità.

L’isola è, infatti, sede di numerosi poligoni di tiro e diversi basi militari. Altri addestramenti in questo territorio sono già avvenuti sia quest’anno sia gli anni scorsi nella zona de La Maddalena, Teulada, Capo Frasca e Capo San Lorenzo. Tuttavia, queste esercitazioni militari sono spesso al centro di discussioni, soprattutto per le implicazioni ambientali e sociali. Le attività militari, pur essendo fondamentali per garantire la sicurezza nazionale, sollevano diverse preoccupazioni. La Sardegna è famosa per le sue spiagge e il suo ambiente naturale incontaminato che rischia di essere compromesso da queste attività. Spesso l’organizzazione di questi addestramenti incontrano proteste da parte della popolazione sarda che lamenta la militarizzazione del territorio e le limitazioni alle attività economiche e turistiche.