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Quanto costa un piatto di carbonara in Italia: il prezzo medio

Quanto costa un piatto di carbonara in Italia: i prezzi medi nei ristoranti e anche quanto si spende per comprare gli ingredienti e prepararla a casa

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

La carbonara è uno dei piatti italiani più apprezzati e imitati al mondo. Secondo l’azienda Heinz, la carbonara del futuro sarà in lattina, una soluzione ideata per rivolgersi alla Generazione Z. L’idea è uno spunto per conoscere quanto costa in media la specialità tipica del Lazio nei ristoranti italiani.

Quanto costa la carbonara in Italia

Heinz ha lavorato alla carbonara in lattina che verrà presto lanciata nel Regno Unito e sarà disponibile sugli scaffali dei supermercati a 2,5 euro. Il motivo principale che ha spinto gli esperti del settore a compiere questo passo epocale sta nel fatto che rispetto al passato un piatto di carbonara costa sempre di più.

Partendo dall’Italia, a Roma per una carbonara si spendono in media 8 euro: i prezzi, va detto, possono cambiare a seconda del tipo di locale in cui si mangia e anche in base alla zona del ristorante. Ci sono locali della Capitale, per esempio, dove un piatto di carbonara arriva a prezzi che vanno dai 10 ai 15 euro.

Carbonara a casa: quanto si spende

Il prezzo per una carbonara, inserita dal New York Times nell’elenco dei migliori 25 piatti di pasta da mangiare in Italia, scende per chi vuole prepararla da solo a casa: in media bisogna spendere circa 3 euro a persona, andando a sommare quanto si spende per acquistare tutti gli ingredienti necessari alla preparazione della specialità del Lazio.

Una confezione di pasta da 500 grammi costa mediamente 0,85 euro, mentre per 6 uova ci vogliono 2,50 euro. Il guanciale, ingredienti principe della carbonara, costa circa 4 euro per 150 grammi. Vanno aggiunti anche 150 grammi di pecorino al costo di 3 euro e una confezione di pepe nero che di media può costare 2,3 euro.

La carbonara in lattina: le reazioni degli chef

La carbonara in lattina è stata ideata come pasto veloce e semplice che possa rimandare al gusto della tradizione, rivolgendosi a una clientela giovane, quella della Generazione Z. Tale soluzione potrebbe essere anche economica, dal momento in cui il piatto tipico della tradizione laziale ha visto crescere in maniera esponenziale il suo costo in tutto il mondo.

Non sono mancate però le critiche alla carbonara in lattina, come quella del noto chef Gianfranco Vissani che ai microfoni di ‘Adnkronos’ si è espresso così in merito: “Con queste proposte stanno distruggendo la cultura italiana e la nostra cucina. Si dovrebbero vergognare. Provano a fare innovazioni fini a se stesse. Non c’è niente che rappresenti l’Italia oltre il nome”.

Dello stesso avviso Cristina Bowerman, una stella Michelin al Glass Hostaria di Roma nonché presente nella classifica dei migliori chef d’Italia: “La trovo un’idea orrenda – le parole della Bowerman riportate dal ‘Corriere della Sera’ – il rischio è che i consumatori provino prima questa versione in scatola rispetto all’originale”.

Cristina Bowerman, in merito al lancio della carbonara in lattina, ha inoltre aggiunto: “D’altra parte solo attraverso la conoscenza della cucina italiana si può capire che questo prodotto non può rappresentare la ricetta originale. La carbonara va preparata e immediatamente servita. E poi, l’uovo dentro una lattina si rapprenderebbe subito, quindi neanche usano i prodotti giusti”.