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Il primo gelato italiano interamente stampato in 3D è realtà

Realizzato interamente in Italia, in un laboratorio di Lodi, il primo prototipo funzionante della stampante 3D per gelati: l'idea di una 38enne di Monza

Il primo gelato italiano interamente stampato in 3D è realtà

Dopo la carne, arriva il gelato interamente stampato in 3D. È il progetto tutto italiano cui ha dato vita Selene Biffi, 38enne di Monza laureata in Economia Internazionale, con tanto di Master in Innovazione Sociale all’Università di Cambridge, assieme a Paolo Aliverti, ingegnere delle telecomunicazioni, project manager, artigiano digitale e scrittore lodigiano.

Da sempre impegnata nel sociale, Selene ha maturato l’idea di una stampante per il gelato mentre lavorava a Mogadiscio. Stando a quanto ha raccontato sul suo profilo Facebook, all’inizio era interessata a un macchinario che permettesse il riciclo della plastica in spazi domestici, ma i costi proibitivi del prototipo l’hanno costretta a desistere e a virare su opzioni meno onerose.

Dopo oltre un anno di ricerca in ambito alimentare e sviluppo tecnico, portato avanti da Paolo Aliverti e dalla sua squadra, è nato un primo prototipo funzionante della stampante 3D per gelati, realizzato interamente in Italia in un laboratorio di Lodi.

Si tratta della prima stampante che produce cibi solidi da alimenti liquidi. Un’idea d’impresa che ora Selene Biffi sogna di perfezionare e veder crescere attraverso un supporto finanziario.

Ma come funziona la stampante 3D per gelati? Il procedimento è molto semplice e dura una decina di minuti dal momento dell’accensione del macchinario. Una volta inserito nel vano apposito il liquido scelto, come latte o panna di qualsiasi tipo, questo viene lavorato a diverse temperature tramite un estrusore realizzato anch’esso in 3D. Successivamente, il liquido passa in una camera di refrigeramento, dove assume la forma desiderata.

Finora, sono state sperimentate le forme geometriche dei gelati come le classiche palline o la stella, ma la stampante è in grado di modellare tutti gli oggetti 3D che si possono disegnare con i programmi CAD più comuni.

Per quanto riguarda i gusti, al momento ne viene prodotto soltanto uno alla volta. I creatori del progetto garantiscono, inoltre, che la stampante non conferisce al gelato un sapore artificiale, poiché non fa altro che trasformare ingredienti liquidi in prodotti solidi e refrigerati, senza aggiunta di additivi.

Il prototipo della prima stampante 3D per gelati è grande quanto una lavatrice, ma l’obiettivo è di realizzarne una di dimensioni più ridotte. L’idea dell’imprenditrice monzese è di avviare una startup che possa essere utile a gelaterie, oggi sempre più aperte al delivery, e pasticcerie, così come a ristoranti, catering, organizzazioni di eventi, fino ai parchi di divertimento.