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A Pompei torna alla luce la "casa vintage"

Antichi tesori e testimonianze del passato riemergono dalla casa di un ricco possidente e segnano nuovi capisaldi nella storia di Pompei

A Pompei torna alla luce la casa vintage

Dalle transenne del cantiere si intravedono stucchi colorati che imitano marmi pregiati, ma anche bei decori con cui il padrone di casa aveva arredato gli ambienti in cui probabilmente invitava ospiti di grande rispetto.

La domus Vintage si trova a poca distanza dalla casa delle Nozze d’Argento.

Gli scavi in corso presso la Regio V fanno riemergere ancora nuovi tesori e aprono nuovi spiragli di interpretazione sulla Casa di Giove, l’edificio che vede in questi giorni concentrati i lavori degli archeologi. Si tratta di una casa che doveva appartenere a una persona facoltosa che aveva decori in primo stile, oggi diremmo “vintage“, un piccolo scrigno di bellezza dove era possibile ammirare nel 79 d.C. pitture che dovevano risalire a centinaia di anni prima dell’eruzione che sconvolse la vita dei pompeiani.

Il proprietario della dimora, il noto senatore Nonius Balbus, era stato pretore e proconsole a Creta, ma anche tribuno della plebe e fedele servitore di Ottaviano Augusto. Grazie anche al beneplascito dell’imperatore, il ricco abitante di Pompei divenne nel tempo un personaggio molto noto e importante, con il pallino per i restauri e il recupero di antichi edifici.

Ma i recenti scavi non stanno gettando luce soltando sulla vecchia casa Vintage. A poca distanza, i lavori effettuati dagli archeologi stanno riportando alla luce i resti di una stanza affrescata e un muro rovinato da un incendio e in un angolo i resti di un letto e delle stoffe che lo ricoprivano, potenzialmente un reperto unico e molto prezioso per gli studi dei ricercatori.

Nel Vicolo dei Balconi, inoltre, è emersa quella che a tutti gli effetti può essere considerata la prima scena figurata di una certa complessità che la storia dell’arte ricordi. C’è un quadretto idillico sacrale che raffigura la scena di un sacrificio nei pressi di un santuario agreste.

Dopo centinaia di anni gli Scavi di Pompei continuano a stupire e a regalare tasselli inediti e preziosi della storia antica di una città spezzata da un’eruzione spaventosa e devastante.