Piemonte, un'ordinanza divide a metà il fiume Sesia
Un'ordinanza divide a metà il fiume Sesia in Piemonte: ci si può tuffare solo lungo una sponda del corso d'acqua, mentre sull'altra si rischia una multa
In Italia c’è un fiume diviso a metà da un’ordinanza. Si tratta del Sesia e si trova in Piemonte, dove il mese scorso è scattato l‘allarme “febbre del Nilo”.
Sulle spiagge di Gattinara o Serravalle, sulla costa vercellese, il tuffo nelle acque del Sesia è consentito, mentre a Romagnano, Ghemme o Prato Sesia, cioè sulla sponda novarese, chi si tuffa nel corso d’acqua rischia una multa da 25 a 500 euro.
Il fiume, che in passato indicava il confine tra il Piemonte Sabaudo e il ducato di Milano, ora separa le due province con questo divieto “a metà”. Ma come è nata questa situazione?
Le analisi condotte dall’Arpa su tutti i corsi e i laghi regionali hanno stabilito che le acque del Sesia non sono balneabili. Il divieto vero e proprio è scattato, però, con una nota della Prefettura di Novara del 27 luglio, che ha ricordato i decessi per annegamento avvenuti nel Sesia dal 2018 alla prima metà di quest’anno (l’ultimo risale al 31 maggio) e ha invitato i comuni ad adottare i provvedimenti idonei per prevenire pericoli. I comuni della sponda novarese hanno accolto l’invito, imponendo il divieto di balneazione nel fiume Sesia.
Discorso diverso, invece, sulla sponda vercellese del fiume Sesia, dove i comuni hanno deciso di non accogliere il principio di precauzione alla base dell’ordinanza e, quindi, di non introdurre il divieto di balneazione in una zona in cui si fa tradizionalmente il bagno da anni. E i bagnanti, sia sulla sponda vercellese che su quella novarese, si interrogano in questi giorni sulla possibilità di tuffarsi (e dove) nelle acque del fiume Sesia.
Alla scoperta del fiume Sesia
Il fiume Sesia, con i suoi 140 chilometri, è uno dei più lunghi del Piemonte (140 km) e sconfina brevemente in Lombardia.
Nasce dal Monte Rosa a circa 2.500 metri d’altitudine dal ghiacciaio omonimo, scende rapido lungo la Valsesia ed è uno degli affluenti di sinistra del fiume Po. Oltre alle province di Vercelli e Novara, nel suo percorso attraversa anche quelle di Alessandria e Pavia. Rispetto allo scorso anno, però, la portata del fiume Sesia è in discesa.
Nell’antichità era chiamato “Sessites“. Da lì poi è derivato l’attuale nome. Si ritiene che il primo autore che in lingua italiana abbia usato il termine “Sesia” sia Fazio degli Uberti, nel secolo XIV.
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