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Allarme sorgo in Piemonte: cosa sta succedendo e rischi

Scatta l'allarme sorgo in Piemonte: secondo episodio di mucche morte dopo aver ingerito l'erba che ha sviluppato un'alta concentrazione di tossine

Allarme sorgo

Scatta l’allarme sorgo in Piemonte: i veterinari dell’Istituto zooprofilattico e dell’Asl di Savigliano sono intervenuti in una stalla della zona del saluzzese dove alcune mucche sono state colte da un improvviso malore dopo aver mangiato erba fresca.

C’è la possibilità che le piante ingerite, appena tagliate, appartengano alla stessa famiglia del sorgo che qualche giorno prima ha ucciso 50 mucche di un allevamento situato a Sommariva del Bosco.

Dei bovini stramazzati a terra a Savigliano, sei sono deceduti, mentre cinque sono stati salvati dalla squadra di veterinari che comprende Stefano Giantin dell’Istituto Zooprofilattico di Cuneo e Giovanni Topi e Francesco Barberis dell’Asl di Savigliano.

Piemonte, allarme sorgo: mucche in pericolo

I veterinari hanno utilizzato nitrato di sodio per neutralizzare gli effetti delle sostanze che avrebbero intossicato le mucche. I due casi registrati a distanza di pochi giorni sollevano molti dubbi sulla possibile presenza di sorgo caratterizzato da livelli di tossine al di fuori del normale.

Si teme che il sorgo velenoso sia più diffuso nella zona del saluzzese e possa costituire un grave pericolo per tutto il bestiame. Adesso l’Istituto Zooprofilattico di Cuneo, diretto da Angelo Ferrari, procederà a effettuare delle analisi sull’erba che è stata prelevata nella stalla dove si è verificato il secondo episodio di malore delle mucche.

Le prime analisi condotte sui campioni prelevati a Sommariva del Bosco, nel frattempo, avevano evidenziato dei livelli di durrina dieci volte superiori ai limiti previsti per i mangimi destinati agli animali. La durrina è una sostanza tossica che ha la capacità di trasformarsi in acido cianidrico nel rumine dei bovini.

L’elevata concentrazione di sostanze tossiche nel sorgo, in base a quanto ipotizzato dagli esperti, è causata dal caldo e dalle alte temperature. Le piante di gorgo sono molto usate nei Paesi tropicali perché richiedono pochi interventi e un’irrigazione abbastanza limitata.

Quando la pianta di sorgo è ancora piccola e più fragile, può sviluppare un’alta concentrazione di tossine: il caldo asfissiante delle ultime settimane potrebbe aver limitato la crescita delle piante, rendendole ancora più fragili e facilitando così lo sviluppo di alti livelli di tossine che hanno ucciso le mucche.

Il sorgo è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle graminacee: chiamata anche saggina, si distingue in vari gruppi di cultivar e ibridi e le caratteristiche principali delle diverse tipologie di sorgo sono strettamente correlate con la loro destinazione finale.

Considerato il quinto cereale in ordine di importanza dopo il granoturco, il riso, il frumento e l’orzo, il sorgo è una delle colture alimentari più resistenti alla siccità e al calore: questa sua peculiarità la rende particolarmente interessante nelle regioni aride, dove costituisce uno degli alimenti base della popolazione. In Italia la superficie investita a sorgo da granella, nel 2011 ha superato quota 42.000 ettari, localizzati prevalentemente nelle Regioni del Centro Nord. Con le alte temperature, questa pianta sviluppa tossine pericolose per i bovini.

La siccità, dunque, continua a creare diversi problemi in tutta Italia. In Emilia Romagna, per esempio, è scattato l’allarme flavescenza dorata, parassiti delle piante che grazie alle alte temperature sono sempre più presenti e attaccano le coltivazioni di vite, mettendo in serio pericolo il settore vitivinicolo.