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Nasce il Consorzio di tutela del Pane Toscano Dop

Un Consorzio tutela ora il Pane Toscano Dop, una delle specialità tipiche della cucina fiorentina

Nasce il Consorzio di tutela del Pane Toscano Dop

A partire dal mese di febbraio il pane tradizionale toscano, definito “sciocco” perché senza sale (dall’espressione “con poco sale in zucca”), è protetto da un Consorzio di tutela istituito dal ministero delle Politiche agricole, che si aggiunge alla protezione Dop che risale a 4 anni fa.

Il percorso di tutela del Pane Toscano Dop è iniziato nel lontano 2001, quando è stato fondato un Comitato Promotore. Poi, nel 2006, è nata una struttura consortile cooperativa con l’obiettivo di sviluppare attività di ricerca in favore della conoscenza di questo pane.

I soci del Consorzio di tutela del Pane Toscano Dop sono 18, tra panificatori e mugnai che provengono da varie zone della regione Toscana. I soci si occupano di tutelare e promuovere la produzione di questo pane, che supera ormai quota 1 milione di chilogrammi all’anno, ottenuti mediante l’uso di 15mila quintali di grano.

Tra i compiti del Consorzio di tutela del Pane Toscano Dop c’è la gestione del marchio, la salvaguardia della Dop da abusi e contraffazioni e la diffusione della cultura del pane “sciocco” di qualità.

Il Pane Toscano Dop è un pane senza sale, caratterizzato da una crosta friabile e croccante, ideale per accompagnare i salumi tipici del territorio. Un’altra qualità di questo prodotto è la sua capacità di conservarsi piuttosto a lungo. Per realizzarlo è utilizzata farina di frumento tenero toscano di tipo “0”, che durante la macerazione mantiene il germe di grano, lievito naturale e acqua. Il Pane Toscano Dop, che può essere di forma rettangolare o rotonda, ha un peso che generalmente si aggira attorno ai 500 grammi.

Ci sono diverse leggende e teorie sulla nascita del Pane Toscano Dop: una delle più accreditate riconduce il suo essere sciapo al prezzo del sale, divenuto molto alto nel XII secolo. A quel tempo i pisani aumentarono il prezzo del sale per i rivali di Firenze e i fiorentini risposero iniziando a produrre piane sciapo, che poi nel tempo divenne un tratto distintivo della cucina locale.

Il pane sciapo toscano è stato citato indirettamente anche da Dante nel diciassettesimo canto del Paradiso della sua Divina Commedia, dove si legge “Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui”.