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Padova, la "città dipinta" si candida a Patrimonio dell'Umanità

È Padova la città che rappresenterà l'Italia nel 2020 per essere iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco con il sito 'Padova Urbs picta'

Padova si candida a Patrimonio dell'Umanità

L’emergenza Coronavirus non ha fermato l’iter per l’inserimento nella lista Unesco dei luoghi Patrimonio dell’Umanità di “Padova Urbs picta” (città dipinta), che è stata infine scelta come candidatura unica dell’Italia per il 2020.

Il sito è costituito dagli straordinari cicli pittorici che hanno reso Padova la Capitale mondiale della pittura del Trecento, conservati all’interno di otto edifici e complessi monumentali nel centro storico della città, che vedono come protagonisti, oltre a Giotto, Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona.

Quattro sono le componenti che definiscono le aree candidate: Scrovegni ed Eremitani, Palazzo della Ragione, Reggia, Battistero e le loro piazze, Cittadella antoniana e San Michele.

Al loro interno trovano collocazione gli otto edifici con i meravigliosi cicli affrescati, ancora oggi visitabili negli luoghi originari: Cappella degli Scrovegni, Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, Palazzo della Ragione, Cappella della Reggia Carrarese, Battistero della Cattedrale, Basilica e Convento del Santo, Oratorio di San Giorgio e Oratorio di San Michele.

I cicli affrescati padovani rappresentano un esempio unico al mondo, “un sistema di eccezionale valore universale”, come li ha definiti l’Unesco, in un’area in cui la tradizione della pittura murale ad affresco ha radici antiche e che ha visto il suo massimo sviluppo nel Trecento, a partire dalle straordinarie innovazioni che Giotto aveva introdotto realizzando il suo indiscusso capolavoro, la Cappella degli Scrovegni.

Dal 18 maggio, alcuni dei luoghi di “Padova Urbs picta” hanno finalmente riaperto al pubblico, con le nuove modalità di fruizione previste nella Fase 2.
In particolare, possono nuovamente accogliere i visitatori la Cappella degli Scrovegni, Palazzo della Ragione, la Basilica del Santo e l’Oratorio di San Michele, nel rispetto delle nuove regole imposte dall’emergenza.

Dal 1997, Padova vanta già l’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità con il suo splendido Orto Botanico, il più antico del mondo, eppure tra i siti Unesco italiani meno conosciuti.

Per sapere se la città dipinta potrà fregiarsi per la seconda volta dell’ambito riconoscimento, si dovrà però aspettare. Il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’Unesco si sarebbe dovuto riunire a Fuzhou, in Cina, dal 29 giugno al 9 luglio, ma a seguito degli sviluppi nel mondo legati alla pandemia da Coronavirus ha deciso di rinviare la 44esima sessione a data da destinarsi.

Intanto si pone l’accento sul valore multiforme della nuova candidatura di “Padova Urbs picta”, che non rappresenta solamente un primato, ma anche un eccezionale volano economico per un’ulteriore promozione della città nei flussi del turismo internazionale.