In Italia c'è un nuovo lavoro: chi sono i "cliccatori"
C'è un nuovo lavoro in Italia, quello dei "cliccatori": chi sono, cosa fanno, quanto guadagnano e in cosa consiste la loro prestazione professionale
C’è una nuova figura professionale in Italia: è quella dei “cliccatori“, professionisti pagati per partecipare ai click day, le procedure online da sbrigare in pochi minuti per garantirsi l’accesso a fondi e bonus. Queste figure professionali stanno prendendo sempre più piede nel nostro Paese e ci sono anche aziende che hanno iniziato a reclutarle.
Chi sono i “cliccatori” professionisti
I “cliccatori” sono persone pagate per lavorare poco tempo, a volte una manciata di minuti, e vengono ricompensate solo se la pratica online va a buon fine. Lo stipendio è subordinato alla buona riuscita della pratica: per questo servono buone connessioni internet e tempi di reazione da velocista.
Le adesioni per quella che a tutti gli effetti è una nuova frontiera della gig economy sono massicce: a provarci sono soprattutto lavoratori free lance e studenti, abituati a lavorare e a studiare davanti al computer. Gli aspiranti “cliccatori”, comunque, possono arrivare da qualsiasi esperienza lavorativa, in quando non serve un vero e proprio curriculum per ottenere il posto.
Il “cliccatore” professionista è una figura che può essere ricoperta anche come secondo lavoro, magari per arrotondare: come dice il vecchio adagio l’Italia è un Paese di lavoratori e non a caso una ricerca Eurostat rivela che gli italiani sono tra i popoli che passano più ore settimanali al lavoro in Europa.
Le offerte di lavoro per i “cliccatori” sono aumentate a dismisura a partire dal 2015, al fine di dare assistenza in modo particolare alle aziende più piccole, meno digitali e meno attrezzate dal punto di vista informatico. I requisiti per diventare “cliccatore” sono sostanzialmente pochi: si richiede una connessione di rete veloce e buona capacità con il computer.
Lavoro di “cliccatore”: mansioni e guadagni
Diverse aziende hanno pubblicato annunci rivolti ai “cliccatori”: una società emiliana, per esempio, li cerca in vista del click day per il bando Isi dell’Inail che finanzia a fondo perduto le imprese per progetti sul miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Quello dei “cliccatori” non è ancora uno dei lavori più richiesti d’Italia ma sta prendendo sempre più piede ed è destinato ad aumentare.
La società che cerca “cliccatori” per il bando di Torino ha sede a Modena e Reggio Emilia, e non è nemmeno l’unica che chiede questo tipo di prestazioni in Italia: basti pensare che all’ultimo click day dell’Inail, nel 2022, hanno partecipato 7.000 imprese, con 6.933 domande di cui 3.375 ha superato lo sbarramento necessario per ottenere i fondi.
Nella bozza di contratto della società dell’Emilia Romagna alla ricerca di “cliccatori” professionisti si legge che “la prestazione avrà la durata massima di 20 minuti”, il tempo necessario per “il click e stampare lo screenshot” dell’avvenuta presentazione della domanda che rappresenta la prova necessaria per dimostrare di aver eseguito correttamente il lavoro richiesto.
Il pagamento è a provvigione: il corrispettivo lordo per la prestazione è determinato in forma variabile a seconda del risultato ottenuto dal prestatore. Il primo click vincente del team può guadagnare 4.500 euro lordi, il secondo 2.500 euro e poi via via a scalare a seconda della posizione ottenuta. Successivamente il collocamento del click verrà pubblicato negli elenchi pubblici Inail, in totale trasparenza.
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