Sta per nascere una nuova regione in Italia? Il progetto
In Italia potrebbe nascere una nuova regione: il progetto è in piedi già da diverso tempo ma sta prendendo sempre più corpo nell'ultimo periodo
Un’unica macro-regione che ruota intorno a un’eccellenza territoriale italiana, il lago di Garda. Dopo decenni di dibattiti e discussioni, sembra diventare più concreta l’ipotesi di istituire la regione del Garda, un unico territorio gestito unitamente da tutti gli enti coinvolti e dunque da due Regioni – Lombardia e Veneto – e dalla Provincia Autonoma di Trento.
Regione del Garda, le origini
Pioniere dell’idea era stato Aventino Frau, fondatore della Comunità del Garda, ma il progetto non era mai decollato perché un accordo non si era mai trovato e la burocrazia si era messa di mezzo. Quando il suo mandato arrivò al termine, nel 2012, proprio Frau puntò il dito contro quello che definì un atteggiamento campanilista che rischiava di ostacolare lo sviluppo di territorio ed economia, e la sua eredità non è stata dimenticata.
Tanto che oggi è la ministra agli Affari Regionali Mariastella Gelmini, che è anche la presidente della Comunità del Garda, a spingere sul progetto, apparentemente decisa a evitare che la questione resti nel dimenticatoio. Un endorsement che potrebbe dare attuazione concreta a quel decreto governativo che ormai 25 anni fa certificava il passaggio della gestione del lago Maggiore, lago di Como e lago di Garda dallo Stato alle Regioni territorialmente competenti e alla provincia autonomia di Trento.
Come funzionerebbe la regione del Garda
L’ipotesi è quella di istituire una società di gestione partecipata in cui dovrebbero confluire, oltre a Regione Veneto, Regione Lombardia e Provincia Autonoma di Trento, anche le Province di Verona, Brescia e Mantova e oltre trenta Comuni. L’area dovrebbe avere quindi un’unica regolamentazione riguardo a settori fondamentali come turismo, pesca, viabilità e cultura, e il territorio verrebbe gestito e promosso a livello nazionale e internazionale nella sua unità.
Il dibattito si è acceso e ampliato nei giorni scorsi, con diversi segnali di apertura da parte di tutti i protagonisti. L’obiettivo è tutelare e promuovere un territorio variegato dalle enormi potenzialità, ma anche con tante criticità, gestito a oggi non in modo unico, ma attraverso i regolamenti delle diverse Regioni e Province. La nuova regione del Garda, da anni promossa dalla Comunità del Garda, potrebbe rappresentare una svolta, sfruttando un unico ente per rispondere a tutte le necessità, che si tratti di viabilità, di pesca o di turismo, con un’ottimizzazione dei costi e delle risorse.
Che cos’è la Comunità del Garda
La Comunità del Garda rappresenta i Comuni e le realtà territoriali della regione Gardesana, e svolge un ruolo di rappresentanza e di coordinamento “nel rispetto delle autonomie decisionali dei Comuni e delle altre autorità istituzionali”, come si legge sul sito ufficiale.
È l’ente che si occupa delle grandi questioni del Garda e del suo entroterra, del suo sviluppo ordinato e coordinato, della sua immagine unitaria. Si occupa di territorio e ambiente, di qualità delle acque e di sicurezza, di viabilità e di trasporti, di cultura, di agricoltura, sicurezza e navigazione, tutti temi che verrebbero affrontati in modo comunitario e ufficiale con l’istituzione ufficiale della regione del Garda.
Il territorio della Comunità del Garda comprende 55 Comuni nelle Province di Brescia, Mantova, Trento, Verona e nelle Regioni della Lombardia, Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento.
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