Una nube di anidride solforosa sull'Europa: i rischi per l'Italia
Una nube di anidride solforosa causata da un'eruzione vulcanica in Islanda si sta spostando sui cieli d'Europa e potrebbe arrivare anche in Italia
Stanno destando preoccupazione i gas tossici rilasciati in atmosfera a causa di un’eruzione vulcanica in Islanda: il fenomeno ha generato una nube di anidride solforosa che si è spostata verso l’Europa centrale e potrebbe arrivare anche in Italia.
Una nube di anidride solforosa sull’Europa: quali sono i rischi per l’Italia
Nella mattina di domenica 25 agosto 2024 il Reno Unito è stato avvolto da una nube di anidride solforosa arrivata dall’Islanda dopo l’eruzione vulcanica avvenuta due giorni prima a Grindavik.
Durante la stessa giornata la nube si è spostata verso l’Europa Centrale, interessando (oltre alla Scandinavia) anche diverse zone della Francia, della Spagna, del Porto gallo e dei Paesi Bassi. Qualora la direzione del vento restasse la medesima, la nube raggiungerebbe con facilità i cieli della Germania.
E l’Italia? La nube di anidride solforosa potrebbe arrivare anche in Italia, seppure in modo marginale: tutto dipenderà dalla direzione dei venti. Secondo alcune previsioni, una parte della nube che dalla Francia si sta estendendo lungo la costa settentrionale della Spagna potrebbe raggiungere presto anche il Mediterraneo, interessando il versante nord-occidentale della Sardegna, una delle regioni preferite dagli italiani per le vacanze estive.
Qualora la nube raggiungesse i cieli della Sardegna, si prevede comunque un impatto minimo sull’inquinamento atmosferico. Nelle immagini satellitare consultate dagli esperti per controllare i movimenti della nube generata dal vulcano in Islanda, è visibile anche la colonna di anidride solforosa emessa in Sicilia dall’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa: i venti, anche in questo caso, la stanno spingendo verso Sud.
Cos’è l’anidride solforosa: cause e problemi
L’anidride solforosa (SO2) è un gas tossico che può provocare irritazione agli occhi, al naso e alla gola, ma anche tosse, difficoltà respiratorie e problemi polmonari: inoltre può peggiorare alcune condizioni come l’asma e le patologie cardiovascolari. Si forma principalmente durante la combustione di carbone e petrolio, ma può essere rilasciato anche dai vulcani durante le eruzioni.
Il gas SO2 può risultare pericoloso per persone affette da malattie respiratorie e per gli anziani. Secondo alcuni studi scientifici, un maggior numero di attacchi d’asma si verifica proprio in presenza di alti livelli di SO2.
Incolore e caratterizzato da un odore pungente, il gas è uno dei principali inquinanti atmosferici e partecipa alla formazione delle piogge acide, le quali hanno degli effetti dannosi sugli edifici e sull’ambiente.
Inalare l’anidride solforosa può provocare sintomi di gravità che varia a seconda della concentrazione del gas nell’aria e in base alla durata dell’esposizione: possono manifestarsi mal di gola, mancanza di respiro, sensazione di soffocamento e respiro sibilante. In alcuni casi, i più gravi, l’esposizione all’anidride solforosa può provocare edema polmonare, broncospasmo e polmonite che possono mettere in pericolo la vita.
Come riportato da ‘Lecce Oggi’, il biossido di zolfo è utilizzato anche nell’industria, per esempio nella produzione di acido solforico o come conservante nel settore alimentare. In concentrazioni elevate, può essere dannoso per la salute e causare problemi respiratori e irritazione agli occhi. È anche un precursore della formazione di aerosol, che possono compromettere la visibilità e influire sul clima.
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