Napoli, accanto al Pulcinella di Pesce spunta una vagina gigante
A Napoli l’artista femminista Donati Meyer ha realizzato, come provocazione, una vagina gigante vicino all’opera Pulcinella di Gaetano Pesce
A Napoli in piazza Municipio, l’installazione del Pulcinella di Gaetano Pesce, intitolata “Tu si ‘na cosa grande”, ha suscitato dibattiti e opinioni contrastanti sin dalla sua inaugurazione. L’opera, creata per il progetto Napoli Contemporanea, rappresenta una rivisitazione in chiave contemporanea della figura di Pulcinella, uno dei simboli di Napoli.
La forma della scultura, che molti hanno associato a un simbolo fallico, ha diviso l’opinione pubblica tra chi la celebrava e chi la riteneva offensiva e fuori luogo. Tra i detrattori spicca il movimento femminista locale Terra di Lei, che aveva avviato una petizione per chiedere al sindaco Gaetano Manfredi la rimozione immediata. Nonostante le diverse critiche l’opera è rimasta esposta. La polemica intorno al Pulcinella di Pesce, però, si è intensificata in questi giorni di inizio dicembre con un’azione provocatoria dell’artista femminista Cristina Donati Meyer.
Vagina gigante accanto all’opera di Gaetano Pesce
Classe 1985, Cristina Donati Meyer è un’artista che ha frequentato prima l’Istituto d’Arte Rudolf Steiner e poi l’Accademia di Belle Arti di Milano. In questi giorni sui social e su molte testate si parla di lei per la sua azione provocatoria messa in atto a Napoli. Cristina Donati Meyer, infatti, ha deciso di realizzare un’opera a forma di vagina da installare proprio vicino al Pulcinella di Pesce. Donati Meyer, nota per le sue opere d’arte che sfidano il patriarcato e difendono i diritti delle donne, ha voluto così stimolare un dibattito sulla parità di rappresentanza anche nell’arte.
L’artista ha collocato abusivamente una scultura raffigurante una vagina gigante proprio vicino all’opera “Tu si ‘na cosa grande”. La sua operazione è avvenuta con il dichiarato intento di rispondere all’installazione di Pesce, accusata già da molte di esprimere una simbologia esclusivamente maschile. La scultura, colorata e volutamente provocatoria, è rimasta esposta per alcune ore prima di essere rimossa dalla Polizia. L’artista, infatti, non aveva richiesto le autorizzazioni per l’installazione.
Donati Meyer, intervistata dai giornalisti, ha spiegato che l’opera aveva l’obiettivo di rivendicare un equilibrio tra il maschile e il femminile. Le sue parole in merito sono state riprese dal ‘Fatto Quotidiano’: “Non ci deve essere una prerogativa maschile. Siamo stufe di tutti questi uomini e di tutto questo patriarcato. Quindi più spazio alle grandi bellezze.”
Le polemiche sull’opera di Gaetano Pesce
“Tu si ‘na cosa grande” è un’opera d’arte realizzata con materiali policromi dallo scultore e designer Gaetano Pesce, morto il 3 aprile 2024 a New York. L’opera ha fin dal principio suscitato polemiche per la sua forma, interpretata come “fallica”. La scultura ha così rapidamente catturato l’attenzione dei cittadini e del pubblico, diventando virale su piattaforme come TikTok e Instagram.
Le associazioni femministe l’hanno criticata aspramente: secondo il movimento Terra di Lei, l’opera rappresenta una visione maschilista della cultura e della società. Per questo avevano lanciato una petizione per rivendicare la rimozione dell’opera ritenuta un emblema della “dittatura patriarcale“.
D’altra parte, il critico Vittorio Sgarbi e altri sostenitori dell’arte contemporanea hanno elogiato l’audacia dell’opera. Secondo il famoso critico il Pulcinella rappresenta un progresso significativo rispetto alle precedenti opere installate come la controversa Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto. Al centro delle discussioni, però, c’è anche il costo del progetto che è venuto sui 200.000 euro, tra costi dell’opera, sicurezza e cerimonia inaugurale.
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