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A Milano prima statua per una donna: chi è Cristina di Belgiojoso

A Milano è stata per la prima volta dedicata una statua ad una donna: Cristina Trivulzio di Belgiojoso che fu eroina e filantropa del Risorgimento

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A Milano prima statua per una donna: chi è Cristina di Belgiojoso

A Milano il sindaco Giuseppe Sala ha inaugurato la prima statua in città intitolata ad una donna. Prima di questa nessuna delle statue presenti a Milano era mai stata dedicata a una personalità femminile.

A Milano prima statua per una donna

A Milano la prima statua intitolata ad una donna è stata collocata in Piazza Belgioioso e ritrae Cristina Trivulzio di Belgiojoso. Cristina Trivulzio di Belgiojoso è stata una filantropa e un’eroina del Risorgimento e proprio quest’anno ricorrono i 150 anni dalla sua morte. Se si escludono soggetti di iconografia religiosa o allegorici, delle 121 statue presenti in territorio milanese nessuna fino ad ora era mai stata dedicata ad una personalità femminile.

L’opera, che è stata realizzata dallo scultore Giuseppe Bergomi sulla base della testimonianze iconografica fornite dalla Fondazione Brivio Sforza, vuole essere solo il primo passo verso un più vasto riconoscimento delle figure femminili nella storia. Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Brivio Sforza, con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Milano, il contributo del Comune di Milano e il patrocinio di Regione Lombardia. La statua è stata inaugurata alla presenza delle principali autorità e del sindaco Giuseppe Sala.

Cristina Trivulzio di Belgiojoso

Cristina Trivulzio di Belgiojoso (Milano, 1808 –  1871) è stata una patriota ed eroina italiana, grande sostenitrice dell’Unità d’Italia. Nata da una delle famiglie storiche dell’aristocrazia milanese Cristina Trivulzio si sposò a soli sedici anni con il giovane principe Emilio Barbiano di Belgiojoso, di cui poi prese il cognome. La Belgiojoso viaggiò molto nelle maggiori città italiane come Roma, Firenze e Napoli, città in cui molto probabilmente aderì alla Carboneria. Le sue idee politiche, che la vedevano partecipare ai primi movimenti per l’Unità d’Italia, le crearono parecchi problemi con il governo austriaco. Per questo, ad un certo punto, Cristina fuggì in Francia dove aprì un salotto frequentato da noti intellettuali e artisti.

Con la nascita della famiglia Maria nel 1838 la principessa si ritirò dai salotti a favore di una vita più tranquilla. La Belgiojoso tornò così a vivere in Lombardia nella residenza di famiglia a Locate. Qui Cristina si spese in favore dei poveri del luogo aprendo un asilo, una scuola professionale femminile e una scuola di tecnica agraria maschile. Nel 1848 era a Napoli quando scoppiarono le “cinque giornate di Milano” ma partì subito per il Nord Italia pagando il viaggio ai circa 200 napoletani. Pochi mesi dopo, il 6 agosto 1848, gli austriaci entrarono a Milano e lei, come molti altri, fuggì in Francia con la figlia per salvarsi la vita. Tornò in Italia solo nel 1855 grazie ad un’amnistia.