Mangiare milanese a Milano: i ristoranti più autentici
Risotto al salto oppure alla Milanese, cotoletta e cassoeula, brasati e bolliti: ecco i ristoranti di Milano in cui assaporare la tradizione lombarda
Trattoria Arlati
Se si vuole assaporare l’autentica cucina milanese, l’indirizzo perfetto è la Trattoria Arlati. In via Alberto Nota 47, è stata fondata negli anni Trenta da Luigi e Modesta Arlati, ed è stata per anni il punto di riferimento per i dipendenti della Pirelli lì di fianco. Quando il loro terzo figlio, Mario, subentra ai genitori, la Trattoria Arlati – da osteria di periferia – diventa il ristorante simbolo per gli artisti e gli intellettuali della città, attratti da quell’ambiente genuino, coi suoi arredi d’antiquariato e la cucina tradizionale ma sempre curata. Primo locale di Milano a suonare musica dal vivo, è gestito oggi da Leopoldo, figlio di Mario, che continua a proporre i piatti tipici della tradizione meneghina: il risotto al salto, la cotoletta alla milanese, la luganega (salsiccia) in umido con funghi chiodini, l’ossobuco, il rostìn negàa.
Trattoria Masuelli S. Marco
Al civico 80 di viale Umbria, la Trattoria Masuelli S. Marco è uno dei locali storici di Milano. Fondata nel 1921, porta in tavola – come allora – i piatti tipici della cucina milanese e piemontese, in un ambiente classico fatto di pezzi originali degli anni Trenta e degli anni Venti. Il menù, innovativo, è fatto di piatti stagionali che rimandano alla tradizione: le cervella di vitello fritte, il faiolo (stomaco) di vitello alla milanese, il risotto alla milanese con i pistilli di zafferano, il bertagnin (merluzzo conservato sotto sale) fritto con cipolle bianche stufate e patate ratte al forno. E poi il piatto del “buon ricordo”, le milanesine con risotto allo zafferano servite in un piatto in ceramica di Vietri dipinto a mano, che rimane poi al commensale.
Trattoria del Nuovo Macello
Aperta nel 1928, la Trattoria del Nuovo Macello (in via Cesare Lombroso 20) ha un’affascinante storia. Alla fine degli anni Cinquanta, qui, nonna Maddalena preparava fumanti piatti di trippa e di cassoeula poi serviti da nonno Giovanni ai lavoratori del nuovo macello, che sorgeva proprio di fronte alla trattoria. Oggi, tra la vecchia radio e le brocche in ferro smaltato, ci sono i loro nipoti: Claudio, Paola, Marco e Giovanni. I piatti sono sinceri come una volta, e nascono dalla reinterpretazione creativa e passionale delle pietanze tipiche della tradizione culinaria lombarda: l’insalata di missoltini (con salsa di noci, melograno, mela verde, cavolfiori e cipolle), il risotto con gli stimmi di zafferano e Lodigiano riserva, il rognone di vitello trifolato (con salsa d’alga nori e limone), la “Coteletta” del Nuovo Macello (cotoletta di vitello alta a cottura rosata, servita a discrezione dello Chef nella miglior frollatura, con o senza osso) e poi “Dolce Milano”, un cremoso di cioccolato e zafferano con lamponi e riso soffiato.
Antica Trattoria della Pesa
Proprio dove nell’Ottocento si trovava la il luogo in cui venivano pesate le merci provenienti da fuori città per il pagamento del dazio, sorge oggi l’Antica Trattoria della Pesa (in viale Pasubio 10),: un locale ricco di storia, dove l’arredamento ricorda i tempi antichi – dalla stufa in maiolica al pavimento in graniglia – e la cucina è quella tipica lombarda, con una particolare attenzione a quella milanese. I piatti di punta, qui, sono il risotto al salto e l’ossobuco con risotto alla milanese, ma tante sono le altre pietanze in menù: la costoletta, gli involtini di verza, la cassoeula. E poi i dolci, a cominciare dallo zabaione caldo, una soffice spuma a base di rossi d’uovo, zucchero, marsala e un goccio di vino bianco servita nelle scodelle del caffelatte, che ricordano la merenda dei contadini di una volta.
Osteria Conchetta
In via Conchetta 8, l’Osteria Conchetta – a pochi metri dal Naviglio Pavese – offre cucina tipica meneghina in un ambiente all’insegna della semplicità e della raffinatezza. Le pietanze sono quelle della tradizione: la cassoeula, l’ossobuco, il brasato, i risotti. E non mancano le specialità: i piatti a base di bue (dal brasato di bue marinato al vino rosso Barbera servito con polenta uncia, fino alla tartare con salsa di ceci e tagliatelle di zucchine), il risotto mantecato nella forma del grana con cipolle croccanti. E poi i piatti unici, dal risotto Gianni Brera con brasato al vino rosso Barbera, fino al risotto pavese con involtino di verza.
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