Mangiar bene a Torino costa poco anche in centro. Ecco dove
Nel cuore di Torino si possono gustare i piatti tipici piemontesi spendendo tra i 20 e i 30 euro. Tra antico e moderno, ecco le osterie più consigliate
Indiscussa capitale della gastronomia popolare, Torino si è sempre distinta per le sue interessanti contaminazioni culinarie che fondono la civiltà contadina con la cultura delle corti. Nonostante il proliferare di locali di tendenza e ristoranti stellati, la tradizione gastronomica piemontese continua a farla da padrona in piole ed osterie moderne, che si distinguono per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.
Mangiare a Torino spendendo poco è possibile anche in centro. Nella “Piola da Celso”, si può gustare la tipica cucina torinese di tradizione spendendo sui 20 euro a testa. Il locale, con non più di una cinquantina di coperti (di cui una ventina ricavati nel cortile) è gestito da una famiglia che propone piatti caserecci, come cusott in carpione, acciughe al verde, il classico vitello tonnato e primi semplici, tra cui gnocchi e tagliarini conditi con ragù e pomodoro fresco.
Tra le osterie di Borgo San Paolo, la più consigliata dai torinesi è “Antiche Sere”, in particolare per lo stinco di maiale e il peperone ricoperto di bagna càuda. Durante la bella stagione, si possono gustare i piatti della tradizione piemontese sotto uno splendido pergolato, pagando sui 30 euro.
Per chi è vegetariano e vuole mangiare bene spendendo poco, nel centro storico di Torino, il posto giusto è “L’Articiocc”. Qui si possono scegliere prodotti a Km zero e anche equo-solidali a prezzi modici, spaziando dai 7 euro del piatto degustazione ai 2,5 euro del dolce.
Nel Borgo Dora, rione storico all’interno del quartiere Aurora, la “Trattoria Valenza” è un’istituzione per chi visita il Balon, storico mercato delle pulci. I piatti più consigliati sono la pasta e fagioli con le cotiche, i “caponet”, involtini di cavolo ripieni di carne e la trippa alla piemontese. Ottimo anche il conto, che si aggira intorno ai 20 euro.
Tra le osterie moderne, una tappa imperdibile è “Le Putrelle”, situata nella quartiere storico di San Salvario. Con i suoi soffitti a volte, tipici dei palazzi dell’Ottocento, è un luogo semplice ma elegante, dove gustare piatti tipici della tradizione piemontese a cui si aggiunge il guizzo di uno chef pugliese. Anche qui, si esce soddisfatti spendendo in media una trentina d’euro: da provare gli agnolotti alle tre carni, con burro nocciole e formaggio Montébore e la battuta piemontese.
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