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I lupi sono arrivati a Torino: boom di avvistamenti

Un numero sempre maggiori di lupi è stato avvistato tra Superga, Marentino e San Mauro, una piccola cittadina a meno di 8km da Torino

I lupi sono arrivati a Torino: boom di avvistamenti

Esemplari di lupi sono stati avvistati in località non lontane dalla città di Torino. Secondo gli esperti i lockdown di questi anni hanno velocizzato il processo di ripopolamento dei lupi che hanno cominciato ad insediarsi anche nelle colline circostanti la città.

Torino, lupi vicini alla città: gli avvistamenti

Secondo quanto riportato da La Stampa sono sempre di più le foto e i video pubblicati sui social che testimoniano la presenza di lupi nelle località prossime alla città di Torino. La presenza di questo animale in varie zone del Piemonte da mesi preoccupa i cittadini anche in seguito a diversi episodi di aggressioni che si sono verificati vicino alle abitazioni. Sono in particolare i territori tra Superga, Marentino e San Mauro, una piccola cittadina a meno di 8km da Torino, a suscitare preoccupazione per la presenza di un branco.

Aveva suscitato molta paura qualche mese fa anche la notizia secondo cui i lupi erano arrivati sino alle coste emiliane. Nello specifico nel territorio di Bordonchio, frazione del Comune di Bellaria Igea Marina, in provincia di Rimini, un giovane lupo maschio era stato avvistato dai residenti.

Bisogna ricordare che il lupo non è pericoloso per l’uomo ma per gli altri animali. In particolare, l’estate scorsa ha destato preoccupazione l’attacco ad un gregge di pecore sull’Isolone della Bertolla, ai piedi dei boschi di Superga. In quell’occasione gli esami del DNA eseguiti sulle carcasse delle pecore uccise avevano confermato la predazione da parte di un canide. Attualmente non è facile capire quanti siano di preciso i lupi nel nostro territorio anche se sono in corso degli studi.

Le parole dell’esperto

Luca Giunti è un grande esperto di lupi che da anni studia i loro spostamenti, i loro comportamenti e ha anche pubblicato un libro a riguardo. La specie del lupo, infatti, è considerata protetta perché si era estinta sulle Alpi nei primi del Novecento, mentre dagli anni Novanta ha ripreso la sua espansione naturale sui territori alpini. Attualmente l’ampliamento della specie ha fatto sì che i lupi  raggiungessero diversi paesi alpini e le prime aree a bassa quota, in collina e in pianura.

Il quotidiano La Stampa ha intervistato Luca Giunti il quale sostiene che bisogna imparare a convivere con questo animale: “Oramai gli spazi delle Alpi occidentali sono saturi di lupi che hanno già iniziato a scendere e insediarsi sulle colline, come nella zona di Superga, Marentino, Montaldo e verso l’Astigiano per esempio. Ora inizieranno ad attaccare animali da cortile e da affezione, non solo quelli che predano nei boschi. Lo dico non per creare allarmismo, ma perché tutti ne siano consapevoli. Anche nelle zone collinari del Torinese il lupo costringerà a cambiare le abitudini non solo degli allevatori “professionisti”, ma un po’ di tutti. Dovremo capire come conviverci: il lupo è una specie protetta”.

Il censimento di Life Wolfalps EU

In questo quadro si inserisce la nascita del progetto europeo Life Wolfalps EU il cui obiettivo è migliorare la coesistenza fra il lupo e le persone che vivono e lavorano sulle Alpi. Life Wolfalps sta conducendo proprio in queste settimane un lavoro di ricerca e monitoraggio sui branchi di lupi presenti nel territorio alpino italiano.

Gli ultimi dati in possesso risalgono al 2018 e sostengono che nelle Alpi italiane c’erano un totale di 51 branchi di lupi stabili che comprendono un minimo di 293 lupi. Di questi si stima che all’incirca 195 esemplari siano in Piemonte divisi in 33 branchi. In particolare, in Val di Susa sono stati censiti ben cinque branchi.