Le meravigliose creazioni di David Tremlett nelle Langhe
Breve tour di 24 ore sulle colline delle Langhe, alla scoperta delle colorate opere contemporanee di David Tremlett in 3 tappe tra arte e natura
Borghi arroccati sulle colline, abbracciati da pendii tappezzati da filari delle viti, chiesette colorate e stradine a curve da percorrere on the road ammirando il paesaggio.
Tra le province di Cuneo e Asti si trascorrono giornate a ritmi lenti, la tradizione enogastronomica è spesso la ragione che spinge migliaia di turisti a raggiungere questa zona assai godereccia del Piemonte, che fa innamorare e conquista al primo appuntamento.
Così è stato per uno dei maestri dell’arte contemporanea che per ben tre volte ha lasciato la sua firma inconfondibile in questo territorio.
David Tremlett, artista inglese noto anche in Italia (e in tutto il mondo) per i suoi wall-drawing e per il suo modo di dipingere col palmo della mano, anziché con l’uso del pennello, ha realizzato le sue opere sui muri di musei, chiese, spazi pubblici o dimore private. Ampi spazi, anche di diverse centinaia di metri quadrati, carichi di colori e forme stravaganti. Le performance artistiche di Tremlett, spesso monumentali come quella al Tate Britain, a Londra, non passano mai inosservate.
Una di queste, per esempio, è diventata il simbolo delle Langhe. Non solo vino, buon cibo, ma una coloratissima cappelletta tra i vigneti del Barolo. Il luogo forse più fotografato della zona. Ecco quindi un breve tour di 24 ore (con finale super rilassante e gourmet) sulle colline delle Langhe, seguendo la scia colorata di David Tremlett in tre tappe di arte e natura.
Tappa 1: la Cappella del Barolo a La Morra
La prima tappa corrisponde a tutti gli effetti alla prima opera che Tremlett ha realizzato nelle Langhe nel 1999. Per vederla, bisogna raggiungere La Morra, piccolo borgo di 3 mila abitanti in provincia di Cuneo, poco distante dalla cittadina di Alba dove, oltre ad ammirare uno dei panorami più belli di tutta la zona Patrimonio Unesco delle Langhe e Monferrato, ci si imbatte in una coloratissima chiesetta in mezzo ai vigneti. Si tratta della Cappella della SS. Madonna delle Grazie (nella foto sotto e in copertina), meglio conosciuta come Cappella del Barolo.
Questa cappella, un tempo, veniva utilizzata come rifugio per i braccianti e i lavoratori della vendemmia in caso di violenti temporali. Nessuno, con il passare degli anni, pensò a conservarla, così fu sul punto di cadere in rovina.
Sul finire degli anni ’90, fortunatamente, Bruno Ceretto, noto produttore di Barolo, chiama a rapporto due artisti di fama internazionale, David Tremlett e Sol LeWitt. Al primo viene affidato il compito di decorare, mentre al secondo di ristrutturare la cappelletta. In cambio? Una bottiglia a settimana, a testa, di ottimo Barolo, ma per tutta la vita se avessero ridato lustro a questo luogo ormai dimenticato. Un’idea lungimirante quella di trasformare una sorta di rudere in un luogo simbolo dell’arte contemporanea.
Ciò che oggi i visitatori si trovano davanti è un’esplosione di colori vivaci, accesi e vitaminici. Un gioco di linee parallele, sagome e forme sinuose, che divertono e fanno da sfondo ideale per la foto ricordo più virale nelle Langhe. Un gioiello di arte contemporanea in mezzo ai filari! Visitare la zona de La Morra, vuol dire immergersi nella natura a ritmo lento, tra piloni votivi, boschi e diverse terrazze e belvedere che regalano scorci dall’incredibile suggestione.
Raggiungere la Cappella del Barolo è possibile sia in auto, seguendo la cosiddetta wine road, tra le più belle d’Italia, ma anche a piedi, percorrendo sentieri di diversa lunghezza e differente altitudine ma comunque adatti a tutti. Basta indossare scarpe comode (e ricordarsi della macchina fotografica per lo scatto di rito!).
Tappa 2: la Chiesa di Coazzolo
Da La Morra, si prende l’auto per raggiungere la seconda tappa, in provincia di Asti. Siamo a Coazzaolo, dove Tremlett torna ad esprimersi attraverso la propria arte. Sceglie ovviamente ancora le Langhe, e un’altra chiesa, quella sconsacrata della Beata Maria Vergine del Carmine (nelle foto sotto), incastonata anche qui tra i vigneti di Moscato. Il panorama, poi, è magnifico: nelle giornate di cielo terso, da queste colline è facile scorgere anche il Monviso.
Tappa 3: relax circondati dall’arte
E si arriva alla tappa finale, meritato momento di relax dopo le due visite artistiche. Restiamo ovviamente nelle Langhe, ma facciamo marcia indietro verso la provincia di Cuneo, a Santo Stefano Belbo. Qui, al Relais San Maurizio, una raffinata dimora di lusso con magnifica spa e cucina stellata, ricavata in un antico monastero del 1619 da un gruppo di monaci cistercensi, Tremlett firma la sua terza opera in terra piemontese.
All’interno del parco del Relais, infatti, c’è una meravigliosa cappella utilizzata oggi per eventi, che presenta vecchie volte e gli antichi pavimenti in pietra sapientemente restaurati e conservati, e pareti a contrasto realizzare nello stile inconfondibile di Tremlett.
Nel 2019, infatti, l’artista ha dipinto le pareti interne con sfumature di colore che vanno dal magenta al bordeaux, arancione e i toni della terra. Le forme geometriche si fondono con quelle della Cappella. Da vedere il parco secolare in cui è immerso San Maurizio, in cima alla collina, sormontata da un magnifico cedro del Libano, ulivi centenari, abeti, larici e faggi.
La giornata avrà così una degna conclusione: relax nella piscina interna, grotte talassoterapiche con percorso Kneipp, saune e hammam. Senza dimenticare il gusto nel ristorante stellato Guido da Costigliole, ricavato nelle antiche cantine del monastero, in cui gustare gli autentici sapori delle Langhe.
Da non perdere:
- Cappella della SS. Madonna delle Grazie
- La più bella vista sulle Langhe a La Morra
- La chiesa sconsacrata della Beata Maria Vergine del Carmine
- Pausa relax e cena stellata al Relais San Maurizio.
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